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lunedì 26 settembre 2016

26 Settembre

26 SETTEMBRE venerdì

L’uomo non è giustificato per le opere della legge, ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo.
Galati 2:16

A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo?
Giacomo 2:14

Tu dici di essere credente; dimostralo!

Si potrebbe pensare che i due versetti citati oggi siano contraddittori fra loro, e che l’insegnamento dell’apostolo Giacomo si contrapponga a quello di Paolo. Niente affatto; anzi, si completano.
Il messaggio di Paolo ci rimanda alle parole ben note del Signore Gesù stesso: “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). L’uomo peccatore non può acquistarsi la salvezza, ma soltanto accettare quello che Dio gli offre. Ci sono decine di versetti che lo affermano; ad esempio: “È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti” (Efesini 2:8-9).
Ma la vita nuova, ricevuta da chi crede, non può rimanere senza manifestazioni esterne. Gesù spiegava ai suoi uditori: “Ogni albero si riconosce dal proprio frutto; infatti non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai rovi” (Luca 6:44). E lo Spirito, per mezzo della penna di Giacomo, insiste su questo punto: “Mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede” (Giacomo 2:18).

Le opere non salvano, ma mettono in evidenza la fede interiore. Se la nostra fede è vera, e la viviamo, porteremo “frutto in ogni opera buona” (Colossesi 1:10).