Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti.
1 Corinzi
1:27
Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza,
è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della
predicazione.
1 Corinzi
1:21
Lazzaro
Leggere Giovanni 11-12
È un uomo di cui non si sa molto, che compare solo in questi due
capitoli del Vangelo di Giovanni. Si sa che viveva a Betania con due sorelle, e
che Gesù lo amava (Giovanni 11:3, 5). La prima volta che l’evangelista ne parla
è per dirci che era ammalato, vicino alla morte. Le sue sorelle fanno avvertire
Gesù, certe che lui lo avrebbe guarito. A questa notizia il Signore aspetta due
giorni prima di andare a Betania, non perché sia insensibile al dolore di
quella famiglia amica, ma perché vuole manifestare la sua gloria in quella
circostanza: non guarirà un ammalato come ne ha guariti tanti altri, ma
risusciterà un morto il cui corpo ha già i segni della decomposizione. Dopo
alcuni giorni, ritroviamo Lazzaro a tavola con Gesù (Giovanni 12:2), prova
vivente dell’amore e della potenza del Signore. Allora i capi religiosi
decidono di far morire quel testimone ingombrante, il cui esempio attira altre
persone al Signore. L’Evangelo non racconta il seguito.
Essere amico di Gesù, essere strappato alla morte, essere a tavola
con lui e condividere con lui l’odio dei suoi avversari, tale è la storia di
Lazzaro. È anche ciò che Dio propone a ogni credente: provare la gioia di
essere amato dal Signore, di essere salvato dalla morte eterna e di
ricevere da lui una nuova vita; inoltre, gustare la sua comunione e
condividere il suo obbrobrio, se ci considera degni di soffrire per lui. Che
programma! Umile per la terra, ma glorioso per il cielo.