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mercoledì 28 settembre 2016

28 Settembre

Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna.
Giovanni 3:14-15

Bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato

Nel versetto sopra citato, Gesù annuncia la sua morte con queste parole sorprendenti: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato”. Sì, Gesù stava per essere innalzato su una croce per lasciarvi la vita. Doveva conoscere le sofferenze della croce e l’onta della morte di un malfattore. Nella legge era scritto: “Maledetto chiunque è appeso al legno”. Sulla croce, Cristo è “divenuto maledizione per noi” (Galati 3:13).
Un tempo, nel deserto, quando i serpenti mordevano mortalmente gli Ebrei, Mosè aveva rizzato un’asta dove era appeso un serpente di rame, perché potessero essere salvati tutti quelli che erano morsi (Numeri 21:4-9). Come? Dovevano solo guardare al serpente di rame fissato sull’asta! Questa è una figura della croce.
Tutti siamo colpiti dalla ferita mortale del peccato. Per ottenere la vita eterna, basta credere al Signore Gesù crocifisso. È sufficiente un solo sguardo della fede diretto a Colui che Dio dà per la nostra salvezza. Non si tratta di fare delle opere, neppure di guardare a noi stessi, ai nostri sentimenti. Non sono gli altri, non è la Chiesa, che possono salvarci dalla morte eterna. Bisogna credere al Signore Gesù, ognuno personalmente.

Gesù è morto per darci la vita. Ora egli vive e ha cura, eternamente, di tutti quelli che hanno posto la loro fiducia in lui. Lo conoscete questo amico fedele?