Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il
Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita
eterna.
Giovanni
3:14-15
Bisogna che
il Figlio dell’uomo sia innalzato
Nel versetto sopra citato, Gesù annuncia la sua morte con queste
parole sorprendenti: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato”. Sì, Gesù
stava per essere innalzato su una croce per lasciarvi la vita. Doveva conoscere
le sofferenze della croce e l’onta della morte di un malfattore. Nella legge
era scritto: “Maledetto chiunque è appeso al legno”. Sulla croce, Cristo è
“divenuto maledizione per noi” (Galati 3:13).
Un tempo, nel deserto, quando i serpenti mordevano mortalmente gli
Ebrei, Mosè aveva rizzato un’asta dove era appeso un serpente di rame, perché
potessero essere salvati tutti quelli che erano morsi (Numeri 21:4-9). Come?
Dovevano solo guardare al serpente di rame fissato sull’asta! Questa è una
figura della croce.
Tutti siamo colpiti dalla ferita mortale del peccato. Per ottenere
la vita eterna, basta credere al Signore Gesù crocifisso. È sufficiente un solo
sguardo della fede diretto a Colui che Dio dà per la nostra salvezza.
Non si tratta di fare delle opere, neppure di guardare a noi stessi, ai nostri
sentimenti. Non sono gli altri, non è la Chiesa, che possono salvarci dalla
morte eterna. Bisogna credere al Signore Gesù, ognuno personalmente.
Gesù è morto per darci la vita. Ora egli vive e ha cura,
eternamente, di tutti quelli che hanno posto la loro fiducia in lui. Lo
conoscete questo amico fedele?