Avendo in Dio la speranza che ci sarà una risurrezione dei giusti e
degli ingiusti… mi esercito ad avere sempre una coscienza pura davanti a Dio e
davanti agli uomini.
Atti 24:15-16
Conservando la fede e una buona coscienza; alla quale alcuni hanno
rinunziato, e così, hanno fatto naufragio quanto alla fede.
1 Timoteo
1:19
Una coscienza
sensibile
“Non colpevolizzarti, non serve a niente, ti fai solo del male, non
ne puoi nulla”. Oggi ci capita di sentire queste parole. Si pensa così di dare
una risposta ai sensi di colpa che ci rodono, ma si corre il rischio di
abituarsi al male. E il problema di fondo rimane.
L’importante non è ciò che pensiamo noi della nostra vita, ma ciò
che Dio pensa. È per questo che dobbiamo leggere la Bibbia con fede e umiltà.
Essa è la luce che illumina la nostra coscienza e ci libera dai falsi sensi di
colpa, mettendo in evidenza le nostre vere colpe. Ma la Parola di Dio proclama
anche il perdono di Dio; soltanto lui può dare pace alla coscienza.
Allora, invece di negare o rifiutare le proprie colpe, è molto meglio
confessarle a Dio e gustare così il suo perdono.
Davide scriveva: “Finché ho taciuto, le mie ossa si consumavano.
Davanti a te ho ammesso il mio peccato,… e tu hai perdonato l’iniquità del mio
peccato” (Salmo 32:3, 5). In questo salmo, Davide canta la felicità di essere
perdonato.
Quanto è importante per noi cristiani coltivare una buona
coscienza! Lo faremo se saremo sempre più sensibili a quello che Dio ci dice.
Se il Signore ci mette a cuore di chiedere perdono a qualcuno, facciamolo
subito. Più saremo coscienti dell’amore di Dio, più saremo pronti a riconoscere
le nostre mancanze, e a discernere le occasioni di fare il bene. Non
con le nostre forze, ma per la sola grazia di Dio.