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martedì 6 settembre 2016

6 Settembre

L’Eterno, Dio, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco. Egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli.

Isaia 50:4


Mai solo


Una caratteristica propria della nostra epoca è il numero crescente di persone sole, prive di contatto umano, per svariati motivi. Per esempio, c’è la solitudine delle persone anziane, private del coniuge, la cui vita si conclude troppo spesso senza scopo e senza speranza; la solitudine deprimente causata dalla disoccupazione o dalla malattia, fisica o mentale. Ospedali, cliniche, case di riposo per anziani sono sovraffollate, ma ogni individuo è solo con la propria sofferenza e il proprio problema. C’è anche la solitudine di molti ragazzi abbandonati a se stessi durante le ore di lavoro dei genitori.
Credenti, dobbiamo capire meglio il nostro dovere di parlare dell’Amico divino a queste persone isolate. La voce del Signore deve farsi sentire per mezzo nostro.

Ma come un apparecchio radiofonico per diffondere fedelmente una voce o una melodia dev’essere regolato su una giusta lunghezza d’onda, così noi credenti saremo d’aiuto agli altri soltanto nella misura in cui avremo l’orecchio aperto per ascoltare la voce del Signore. Nel corso della giornata, essa dovrebbe costituire per noi come una musica di sottofondo, rassicurante, permanente, che copre i rumori estranei di cui non sempre possiamo sbarazzarci.