Quando i malvagi, che mi sono avversari e nemici, mi hanno assalito
per divorarmi, essi stessi hanno vacillato e sono caduti.
Salmo 27:2
Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e
chiese loro: “Chi cercate?”
Giovanni 18:4
Perché Gesù è
morto?
(Giovanni
18:1-12)
Molte raffigurazioni presentano la morte di Gesù come quella di un
martire, di una vittima della malvagità degli uomini. È vero che Gesù è stato
condannato ingiustamente da tribunali iniqui, ma è anche vero che ha accettato
liberamente di morire per compiere l’opera che il Padre gli aveva affidato, l’unica
opera che poteva salvare gli uomini dai loro peccati.
L’Evangelo di Giovanni sottolinea in particolare la calma
determinazione di Gesù nel momento della sua morte. Quando i soldati arrivano
per arrestarlo, non tenta di fuggire. Si fa avanti, e per ben due volte chiede
loro: “Chi cercate?” Essi rispondono: “Gesù il Nazareno!”, e per due volte Gesù
dice: “Io sono”. Alla sua parola i soldati, messi improvvisamente in presenza
della maestà di colui che sono venuti ad arrestare, indietreggiano e cadono a terra.
Poi, in quel momento estremo, Gesù protegge i suoi discepoli: “Se
dunque cercate me, lasciate andare questi”. Con tali parole, Gesù accetta di
essere arrestato, ma ordina di lasciare liberi i suoi.
Perché Gesù si è lasciato prendere dai nemici? Lo dice lui stesso
al suo discepolo che pensava di doverlo difendere: “Non berrò forse il calice
che il Padre mi ha dato?” Gesù si è lasciato prendere perché l’amore di Dio
raggiungesse tutti quelli che vengono a lui, per mezzo della fede.