Qual è la nostra iniquità? Qual è il peccato che abbiamo commesso
contro l’Eterno?
Geremia 16:10
Se ho peccato, che ho fatto a te?…Perché non perdoni le mie
trasgressioni?
Giobbe
7:20-21
Nascondere il
peccato…
Adamo ed Eva erano stati posti da Dio in un giardino meraviglioso.
Era stato proibito loro soltanto il
frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Dio aveva ordinato a
Adamo: “Nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai” (Genesi 2:17).
Ma Eva notò che il frutto proibito era buono per nutrirsi, bello da
vedere, e desiderabile per acquistare conoscenza (3:6). Ne mangiò e ne diede
anche al marito. Così “per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel
mondo, e per mezzo del peccato la morte” (Romani 5:12). “Ognuno è tentato dalla
propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando
ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce
la morte” (Giacomo 1:14-15). Il peccato di Adamo e di Eva è messo in evidenza:
si sentono nudi. Non sia mai! Con alcune foglie di fico si faranno delle
cinture. Pensavano ingenuamente di coprire così il loro peccato?
Improvvisamente, si fa udire la voce di Dio. Hanno paura. Hanno
disubbidito al Dio che li aveva colmati di beni. Si nascondono. Ma l’uomo non
può sottrarsi allo sguardo di Dio. Assolutamente no. Un giorno o l’altro – se
non è sulla terra sarà più tardi – dovrà incontrare Dio: o il Dio che perdona,
oggi; o il Dio che condanna, domani.