Fratelli
miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate,
sapendo che la prova della fede produce costanza. E la costanza compia
pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla
mancanti.
Giacomo 1:2-4
Notti dello spirito e notti del cuore
Per alcuni, la “nascita alla fede” è il risultato di un passaggio
tranquillo; per altri, lo spirito trova finalmente la pace con Dio dopo essersi
dibattuto a lungo e attraverso circostanze dolorose.
Ma è sempre l’opera della Parola di Dio e del suo Spirito che guida
alla fede. È un fatto misterioso, ma sicuro, perché porta l’impronta divina. È
un segreto dell’anima, indelebile, per ogni credente.
In seguito, la vita della fede diventa realtà quotidiana,
attraverso periodi tranquilli o anche difficili. Per il credente le prove non
mancano e la sua fede a volte viene ravvivata. Quanto soffre, nello spirito e
nel cuore, colui che è vittima di ingiustizie e che pure crede al Dio di ogni
giustizia!
Notte dello spirito, notte del cuore! Quando il credente, come
Asaf, si lascia andare ad invidiare “la prosperità dei malvagi” (Salmo 73);
quando constato in me l’assenza di zelo, del desiderio di pregare, di leggere
la Bibbia: tutto questo, è forse perdere la fede? Il sentimento di tale
mancanza non dimostra invece il contrario? Riconoscerlo davanti a Dio è
già un atto di fede. Parlargliene con semplicità, pregarlo, è fare
affidamento su di lui perché intervenga. È imboccare la via che conduce a
ritrovare la luce, la pace e la fiducia in Dio, il cui amore non è mutato.