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domenica 11 settembre 2016

11 Settembre

Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.

Giacomo 1:2-4


Notti dello spirito e notti del cuore

Per alcuni, la “nascita alla fede” è il risultato di un passaggio tranquillo; per altri, lo spirito trova finalmente la pace con Dio dopo essersi dibattuto a lungo e attraverso circostanze dolorose.
Ma è sempre l’opera della Parola di Dio e del suo Spirito che guida alla fede. È un fatto misterioso, ma sicuro, perché porta l’impronta divina. È un segreto dell’anima, indelebile, per ogni credente.
In seguito, la vita della fede diventa realtà quotidiana, attraverso periodi tranquilli o anche difficili. Per il credente le prove non mancano e la sua fede a volte viene ravvivata. Quanto soffre, nello spirito e nel cuore, colui che è vittima di ingiustizie e che pure crede al Dio di ogni giustizia!

Notte dello spirito, notte del cuore! Quando il credente, come Asaf, si lascia andare ad invidiare “la prosperità dei malvagi” (Salmo 73); quando constato in me l’assenza di zelo, del desiderio di pregare, di leggere la Bibbia: tutto questo, è forse perdere la fede? Il sentimento di tale mancanza non dimostra invece il contrario? Riconoscerlo davanti a Dio è già un atto di fede. Parlargliene con semplicità, pregarlo, è fare affidamento su di lui perché intervenga. È imboccare la via che conduce a ritrovare la luce, la pace e la fiducia in Dio, il cui amore non è mutato.