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martedì 8 novembre 2016

8 Novembre

Sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita.
Apocalisse 2:10

Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno.
Filippesi 1:20-21

L’Evangelo a costo della propria vita

Il cristianesimo si diffuse molto in Boemia (l’attuale Repubblica Ceca) nel 10° secolo. Venceslao, salito al trono molto giovane, fu il primo re cristiano di quella nazione. Era stato allevato nella fede dalla sua nonna e favorì grandemente l’espansione della fede; ma fu accusato di vendere il paese ai missionari, e per questo dovette affrontare una violenta opposizione. Nel settembre dell’anno 929 suo fratello Boleslav, che era incredulo, dopo averlo minacciato, lo ferì gravemente all’uscita da una funzione religiosa. Invece di vendicarsi, il re gettò la spada e gridò: “Un cristiano non può essere fratricida”. Poco dopo morì chiedendo a Dio di perdonare suo fratello. Aveva solo vent’anni, ma il dono della sua vita non rimase senza conseguenze. Se suo fratello Boleslav I fu un re anticristiano, suo figlio, Boleslav II, fu chiamato “il Pio” e favorì l’espansione dell’Evangelo in tutto il paese.

Quante volte la fedeltà al Signore è costata la vita ai credenti! Ma il loro sacrificio non è stato vano. È sorprendente che durante le persecuzioni del 20° secolo c’è stato un numero di conversioni più alto che mai. La fede vivente si fortifica proprio durante i periodi di persecuzione perché il Cristo risuscitato mantiene ferma la fede dei suoi; e se permette che debbano anche perdere la loro vita, questo fa sì che altri prendano coraggio e proseguano nel cammino della fede. Cristo costruisce la sua Chiesa, la nutre e la purifica per poi prenderla con sé. La vita dei credenti non è per questa terra, ma per il cielo. Lì sarà il coronamento della loro vittoria.