Sii fedele fino alla morte e io ti darò
la corona della vita.
Apocalisse 2:10
Cristo sarà glorificato nel mio corpo,
sia con la vita, sia con la morte. Infatti per me il vivere è Cristo e il
morire guadagno.
Filippesi 1:20-21
L’Evangelo a costo della propria vita
Il cristianesimo si diffuse molto in
Boemia (l’attuale Repubblica Ceca) nel 10° secolo. Venceslao, salito al trono
molto giovane, fu il primo re cristiano di quella nazione. Era stato allevato
nella fede dalla sua nonna e favorì grandemente l’espansione della fede; ma fu
accusato di vendere il paese ai missionari, e per questo dovette affrontare una
violenta opposizione. Nel settembre dell’anno 929 suo fratello Boleslav, che
era incredulo, dopo averlo minacciato, lo ferì gravemente all’uscita da una
funzione religiosa. Invece di vendicarsi, il re gettò la spada e gridò: “Un
cristiano non può essere fratricida”. Poco dopo morì chiedendo a Dio di
perdonare suo fratello. Aveva solo vent’anni, ma il dono della sua vita non
rimase senza conseguenze. Se suo fratello Boleslav I fu un re anticristiano,
suo figlio, Boleslav II, fu chiamato “il Pio” e favorì l’espansione
dell’Evangelo in tutto il paese.
Quante volte la fedeltà al Signore è
costata la vita ai credenti! Ma il loro sacrificio non è stato vano. È
sorprendente che durante le persecuzioni del 20° secolo c’è stato un numero di
conversioni più alto che mai. La fede vivente si fortifica proprio durante i
periodi di persecuzione perché il Cristo risuscitato mantiene ferma la fede dei
suoi; e se permette che debbano anche perdere la loro vita, questo fa sì che
altri prendano coraggio e proseguano nel cammino della fede. Cristo costruisce la sua Chiesa, la nutre e la purifica per poi prenderla con sé. La vita dei credenti non è per
questa terra, ma per il cielo. Lì sarà il coronamento della loro vittoria.