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giovedì 24 novembre 2016

24 Novembre

Sta' in silenzio davanti all’Eterno, e aspettalo.
Salmo 37:7

Gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.
1 Pietro 5:7

La fede compie imprese impossibili
Leggere Atti 12:1-17

L’apostolo Pietro è in prigione; deve passarvi la notte prima di comparire davanti al popolo, secondo l’ordine di Erode. Incatenato tra due soldati, non può fuggire; delle guardie vigilano alla porta. Nonostante ciò, Pietro dorme sereno. Durante la notte, Dio interviene e lo libera miracolosamente: un angelo lo sveglia, le catene cadono, e la porta della prigione si apre davanti a lui. Pietro crede di sognare, invece si ritrova in strada: libero. Che liberazione meravigliosa!
L’apostolo si reca direttamente nel luogo dove sapeva di trovare i fratelli e le sorelle credenti che, angosciati, stavano pregando Dio con tutto il cuore per la sua liberazione. Pietro bussa alla porta, e una serva di nome Rode, andando ad aprire, riconosce la sua voce che viene da fuori; è piena di gioia, e non ha bisogno di vederlo per credere che Dio ha risposto alle preghiere dell’assemblea. Tutta felice, corre ad annunciare agli altri la bella notizia. I presenti, udendola, dubitano che colui che sta dietro alla porta possa essere veramente Pietro in carne ed ossa, e libero. Come potrebbe un uomo uscire vivo dalle prigioni di Erode? Impossibile! Ma “ogni cosa è possibile a Dio” (Marco 10:27). Quando per l’uomo non c’è più alcuna speranza, Dio dà la sua risposta.

La fede fa intravedere il sole al di là delle nuvole più nere. Una prova? Il dubbio mi assale e l’angoscia mi sommerge. Posso io dubitare della potenza e dell’amore di Dio? “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Giovanni 20:29).