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lunedì 28 novembre 2016

28 Novembre

Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni… corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta.
Ebrei 12:1-2

Partire
Leggere Filippesi 1:23

Un credente aveva servito il Signore per molti anni; poi, per l’età avanzata e le infermità, era diventato ospite di un ricovero per anziani. Stava per compiere cent’anni, e il personale della casa di riposo aveva preparato un festicciola per quel giorno. Ma lui non aspettava questo; gli auguri e i complimenti che gli avrebbero fatto non gli interessavano, perché il suo desiderio era di andarsene ancor prima di quel giorno; aspettava di udire nel segreto le parole che Gesù aveva pronunciato riguardo a un suo servitore: “Entra nella gioia del tuo Signore” (Matteo 25:23). E fu esaudito!
Aveva fatto sue le parole dell’apostolo Paolo: “Preferiamo partire dal corpo e abitare col Signore” (2 Corinzi 5:8). Ed ora potrebbe anche confermare quello che diceva lo stesso apostolo: “Morire è guadagno” (Filippesi 1:21).

“Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; e considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede” (Ebrei 13:7). Essi non desiderano attirare i nostri sguardi sulle loro persone, ma sul Maestro che hanno servito durante la loro vita di fede. Perché i servitori passano, ma il Signore resta.