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venerdì 4 novembre 2016

4 Novembre

Vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il Figlio suo.
1 Tessalonicesi 1:9-10

“Ecco, sto per venire… Sì, vengo presto!”
“Amen! Vieni, Signore Gesù!”
Apocalisse 22:7, 20

Il rapimento dei credenti

Annunciando ai discepoli la sua partenza imminente verso la “casa del Padre”, Gesù aggiunse: “Tornerò e vi accoglierò presso di me” (Giovanni 14:3). Nei secoli, questa verità è andata dimenticata, forse perché sembrava impossibile che Gesù potesse risuscitare dei corpi ridotti in polvere, o che potesse dare ai viventi dei corpi gloriosi. Ma chi siamo noi per limitare la potenza di Dio? Colui che dal nulla ha creato l’universo, non può al suo ritorno portare in cielo dei corpi risuscitati o trasformati?
Il rapimento del patriarca Enoc (Genesi 5:24) è la prima testimonianza di questo grande mistero; nessun evento aveva preannunciato la data in cui sarebbe stato preso da Dio, nulla di particolare aveva preceduto quel momento. Enoc fu cercato, così come, molti secoli dopo, il profeta Elia anch’egli rapito in cielo venne cercato dai suoi discepoli, ma né l’uno né l’altro furono mai trovati (Ebrei 11:5; 2 Re 2:17).

Il ritorno del Signore è molto vicino. Non dobbiamo attendere chissà quale segno premonitore, e nemmeno preoccuparci di come avverrà; ci basta sapere che, come è scritto nella Parola di Dio, “il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore” (1 Tessalonicesi 4:16-17).