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mercoledì 16 novembre 2016

16 Novembre

L'umiltà precede la gloria.
Proverbi 15:33

Gesù… trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio.
Filippesi 2:8-10

L’umiltà precede la gloria
Leggere Filippesi 2:6-11

“Chi si abbassa sarà innalzato” (Luca 14:11). È Gesù che ha pronunciato questa verità e l’ha perfettamente vissuta. Dall’eternità era Dio (Giovanni 1:1), ma, “non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente” (Filippesi 2:6). Non ha voluto tenere per se stesso la posizione gloriosa che gli spettava, ma è andato incontro alla povertà, alla sofferenza e alla morte. Facendosi simile alla sua creatura, lui, il Creatore, ha annientato se stesso; ha velato la sua gloria divina prendendo la forma di un uomo, e noi uomini lo abbiamo maltrattato come fosse uno schiavo. Egli è stato ubbidiente fino alla morte, accettando di compiere in questo modo la volontà del Padre che voleva salvarci. Gesù ha così sofferto la morte della croce, una morte ignominiosa e crudele, riservata ai malfattori. Avrebbe potuto abbassarsi più di così?

È per questo che Dio lo ha sovranamente innalzato, rispondendo all’umiliazione estrema con l’esaltazione più elevata. Dio ha risuscitato e fatto sedere alla sua destra Colui che gli uomini hanno rifiutato, dandogli un nome che è al di sopra di ogni nome. Il Signore Gesù, come uomo glorificato, occupa una posizione di autorità spirituale assoluta (Efesini 1:21). Nella nostra epoca, in cui Gesù viene ancora rifiutato, e in attesa del giorno in cui ogni essere vivente dovrà riconoscere che lui è il Signore alla gloria di Dio Padre, è una grande gioia per i credenti rendergli lode e onore.