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giovedì 17 novembre 2016

17 Novembre

Gioisco della tua parola, come chi trova un grande bottino.
Salmo 119:162

Ho conservato la tua parola nel mio cuore.
Salmo 119:11

Nelle tenebre della cella sotterranea

Tre giornalisti francesi, rimasti ostaggi in Libano per tre anni in condizioni estremamente difficili, raccontano le loro esperienze spirituali fatte durante la lunga prigionia:
“I miei rapitori accettarono di lasciarmi una Bibbia… La mia prigionia è stata necessaria perché prendessi coscienza di Dio… Dio è una roccia, come dice il Salmo.” (Roger Augues)
“Ho letto non so per quante volte lo stesso romanzo, e soprattutto la Bibbia. Prima di quell’esperienza mi consideravo credente, anche se non praticante; durante la mia prigionia ho riscoperto la forza della preghiera.” (Marcel Carton)
“La Bibbia è stata il mio sostegno, ha nutrito la mia fede e l’ha rinforzata. La Bibbia si è rivelata essere anche uno straordinario veicolo per l’incoraggiamento spirituale; storie come quella di Giobbe, di Giuseppe e molte altre, parlano di gente sommersa dalle avversità, che grazie alla loro fede e alla loro speranza in Dio sono riusciti a superare. La Bibbia è stata per me un conforto e un’aiuto permanente. Io e Dio non ci eravamo mai persi di vista, ma lì, in quella cella buia, ci siamo ritrovati vicini.” (Jean Paul Kauffmann)

Non aspettiamo che arrivino i giorni difficili per scoprire che la Bibbia è un libro unico, l’unico libro che ci mette in relazione con il Dio vivente e vero che vuole farsi conoscere da tutti gli uomini, dovunque e in qualunque situazione si trovino. Specialmente quando attraversiamo dei momenti oscuri, rivolgiamoci a Dio che vuole rischiararli. “Tu sei la mia lampada, o Eterno, e l’Eterno illumina le mie tenebre” (2 Samuele 22:29).