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lunedì 14 novembre 2016

14 Novembre

Volgiti a me, e abbi pietà di me, perché io son solo e afflitto.
Salmo 25:16

L’Eterno cammina egli stesso davanti a te; egli sarà con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non perderti di animo.
Deuteronomio 31:8

Ultimi giorni di vita

Quando una persona è alla fine dei suoi giorni, è normale che i suoi cari non si allontanino dal suo capezzale, cercando di non lasciarla mai sola e renderle più sereno quel momento così difficile. Ma è sufficiente mostrare tutte le nostre cure e dare il nostro incoraggiamento, lasciando da parte il Signore Gesù e le risorse che la sua grazia ci dà?
Gesù Cristo capisce lo stato d’animo di una persona sul punto di morte meglio di chiunque altro; ma non solo: egli stesso, con la sua morte, ha aperto il sentiero che porta a Dio. Quel sentiero è aperto per chiunque crede in lui, anche per quelli che credono nell’ultima ora della loro vita. Per chi crede, la morte non è più un momento tragico, perché il riscattato del Signore sa dove va; essa rappresenta la fine della sua esistenza terrena e l’inizio di una nuova realtà eterna.

Il credente non ha nulla da temere perché ha piena fiducia nelle parole inequivocabili che il suo Salvatore gli ha detto tramite la sua Parola. Accompagnato da colui che ha vinto la morte, chi ha fede può guardare avanti con serenità e fiducia, sapendo che andrà nel luogo che Gesù ha preparato per i suoi e restare con lui in eterno. Il credente può affermare come il salmista: “Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me” (Salmo 23:4).