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martedì 1 novembre 2016

1 Novembre

Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza.
1 Corinzi 6:14

Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali.
Romani 8:11

La morte e la risurrezione

Nulla è solenne come la morte, definita nella Bibbia “il re degli spaventi”, (Giobbe 18:14), e non è affrontando il tema con leggerezza che possiamo scampare ai suoi terrori. Anche se ricopriamo la tomba di fiori e di corone, la situazione non cambia: dentro vi è un corpo senza vita, l’anima lo ha lasciato. La morte interrompe tutti i legami di affetto e ci separa da tutto ciò che ci interessava e ci teneva impegnati; “uscito nudo dal grembo di sua madre… se ne va com'era venuto” (Ecclesiaste 5:15).
Non è così per i credenti; per loro, due raggi di luce illuminano le tenebre che avvolgono la bara: uno è l’arrivo dell’anima presso il suo Salvatore, in paradiso; l’altro è la risurrezione. Con la sua potenza Dio sostiene il cuore dei suoi nel momento in cui tutto sembrerebbe crollare; Egli fa brillare la sua gloria nel momento più oscuro.
Il corpo del credente, “è seminato corruttibile ma risuscita incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso” (1 Corinzi 15:42-43). Che suprema consolazione per chi vede ricoprire di terra la bara di un proprio caro, sapere che la tomba non fa altro che ospitare quel seme che rinascerà glorioso nel giorno in cui Cristo ritornerà. “Gesù Cristo, il Signore, trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria” (Filippesi 3:21).
“O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo?” (1 Corinzi 15:55).

Il Signore Gesù è morto sulla croce ma non è rimasto nella tomba; è risuscitato. A tutti quelli che credono in lui è riservata la stessa gloriosa sorte.