Uno dei malfattori appesi lo insultava,
dicendo: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!” Ma l'altro lo
rimproverava, dicendo: “Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel
medesimo supplizio?”
Luca 23:39-40
Due sguardi opposti
Visitando la Bretagna, possiamo ammirare
molte chiese, testimonianza silenziosa della presenza secolare dei cristiani.
Molte di queste sono decorate con magnifiche sculture, intagliate nel legno o
nella pietra. Possiamo anche ammirare centinaia di dipinti che illustrano
episodi che troviamo negli Evangeli.
Una di queste opere d’arte mi ha
particolarmente colpito; l’artista aveva rappresentato la scena della
crocifissione di Cristo. Gesù era al centro, e alla sua destra c’era un altro
uomo crocifisso che guardava verso di lui, sembrava parlargli e il suo sguardo
esprimeva speranza. Alla sua sinistra ce n’era un altro, condannato come lui,
ma che voltava la sua faccia dall’altra parte mostrando tutta la sua durezza e
la sua disperazione. Il contrasto tra questi due personaggi ci colpisce e ci fa
riflettere.
Non vediamo anche noi nella società in
cui viviamo i due atteggiamenti rappresentati dall’artista? Per molti la croce
è un argomento di discussione o una cosa di cui beffarsi, mentre per altri la morte di Gesù produce adorazione e
riconoscenza, perché hanno riconosciuto in Cristo colui che cancella i loro peccati, per introdurli
con sé in paradiso.