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martedì 12 dicembre 2017

12 dicembre

“Va’, proclama queste parole verso il settentrione, e di’: Torna, o infedele Israele”, dice l’Eterno; “io non vi mostrerò un viso accigliato, poiché io sono misericordioso, dice l’Eterno, e non serbo l'ira per sempre”.
Geremia 3:12

Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te”.
Luca 15:18

Ritornare a Dio

Nel giardino di Eden, al principio della storia dell’umanità, Adamo ed Eva parlavano liberamente e senza alcuna paura con il loro Creatore. Poco dopo infransero l’unica regola che Dio aveva loro dato, e da quel momento cercarono di evitare di incontrarlo nascondendosi.
Può darsi che anche noi abbiamo lo stesso atteggiamento, ma fintanto che fuggiamo da Dio la nostra vita rimane vuota e priva di significato. Ma Dio, che non vuole lasciarci in quello stato, come ha fatto con Adamo fa lo stesso con noi; ci cerca e ci dice: “Dove sei?” Vuole correggere la nostra tendenza a sfuggirlo e ci invita a ritornare.
Per ritornare a Dio, bisogna prima di tutto rientrare in sé stessi. “Ritorna al tuo cuore e da lì a Dio, poiché la strada è breve tra il tuo cuore e Dio”, scrisse Sant’Agostino. Non dobbiamo aver paura di fare queste due tappe, perché non possiamo vivere solo di fughe nel lavoro, nelle distrazioni, nella ricerca della ricchezza. È fondamentale fare il punto della nostra vita per capire dove siamo.

Però, non fermiamoci lì rischiando di rimanere tristi e amareggiati, ma mettiamoci all’ascolto di Dio, leggendo la Bibbia e pregando. Crediamo nel suo amore e riceviamolo in noi; solo così potremo confidare pienamente in lui e non sentiremo più la necessità di nasconderci. La relazione che vivremo con Dio sarà una fonte di pace e di serenità durante tutta la nostra esistenza, e cammineremo finalmente nel sentiero della vera libertà.