“Va’,
proclama queste parole verso il settentrione, e di’: Torna, o infedele
Israele”, dice l’Eterno; “io non vi mostrerò un viso accigliato, poiché io sono
misericordioso, dice l’Eterno, e non serbo l'ira per sempre”.
Geremia 3:12
Io
mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: “Padre, ho peccato contro il cielo
e contro di te”.
Luca 15:18
Ritornare
a Dio
Nel
giardino di Eden, al principio della storia dell’umanità, Adamo ed Eva
parlavano liberamente e senza alcuna paura con il loro Creatore. Poco dopo
infransero l’unica regola che Dio aveva loro dato, e da quel momento cercarono
di evitare di incontrarlo nascondendosi.
Può
darsi che anche noi abbiamo lo stesso atteggiamento, ma fintanto che fuggiamo
da Dio la nostra vita rimane vuota e priva di significato. Ma Dio, che non
vuole lasciarci in quello stato, come ha fatto con Adamo fa lo stesso con noi;
ci cerca e ci dice: “Dove sei?” Vuole correggere la nostra tendenza a sfuggirlo
e ci invita a ritornare.
Per
ritornare a Dio, bisogna prima di tutto rientrare in sé stessi. “Ritorna al tuo
cuore e da lì a Dio, poiché la strada è breve tra il tuo cuore e Dio”, scrisse
Sant’Agostino. Non dobbiamo aver paura di fare queste due tappe, perché non
possiamo vivere solo di fughe nel lavoro, nelle distrazioni, nella ricerca
della ricchezza. È fondamentale fare il punto della nostra vita per capire dove
siamo.
Però,
non fermiamoci lì rischiando di rimanere tristi e amareggiati, ma mettiamoci all’ascolto di Dio, leggendo la
Bibbia e pregando. Crediamo nel suo amore e riceviamolo in noi; solo così
potremo confidare pienamente in lui e non sentiremo più la necessità di
nasconderci. La relazione che vivremo con Dio sarà una fonte di pace e di
serenità durante tutta la nostra esistenza, e cammineremo finalmente nel sentiero
della vera libertà.