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giovedì 28 dicembre 2017

28 dicembre

Ricordati di tutto il cammino che l’Eterno, il tuo Dio, ti ha fatto fare.
Deuteronomio 8:2

Ricordati di Gesù Cristo, risorto dai morti.
2 Timoteo 2:8

Il dovere di ricordare

Si parla molto dell’importanza del ricordo e dell’obbligo di trasmettere alle nuove generazioni i grandi momenti della nostra storia passata.
Nell’Antico Testamento, Dio chiedeva agli Israeliti di ricordarsi dei fatti che avevano segnato la loro storia e di insegnarli ai loro figli. La celebrazione della Pasqua e il passaggio del Mar Rosso ricordavano che erano stati liberati dalla schiavitù che li opprimeva in Egitto (Esodo 12:27). Dovevano anche ricordare il passaggio del Giordano, le cui acque furono fermate da Dio per lasciare passare il popolo. Dal letto di quel fiume furono tolte dodici pietre che vennero messe una sull’altra sulla riva raggiunta. “Queste pietre sono per i figli d'Israele un ricordo per sempre” (Giosuè 4:7).
La Pasqua e il Giordano non riguardano solo il popolo d’Israele, ma sono la figura di un fatto che interessa tutta la storia dell’umanità, del quale anche noi dobbiamo serbare la memoria. L’agnello della Pasqua è una figura di Gesù Cristo che è stato sacrificato, subendo il giudizio di Dio al nostro posto, per liberarci dai nostri peccati (Giovanni 1:29; 1 Corinzi 5:7). Il Giordano è un simbolo della morte che Gesù Cristo ha attraversato per noi e ha vinto.

Quindi, se dobbiamo ricordarci di Gesù Cristo, lui che è venuto dal cielo e che ha sofferto per noi fino a morire per le nostre colpe, non è per onorare un Salvatore morto, perché Dio lo ha risuscitato. Ricordarci di lui significa conoscerlo come il nostro personale Salvatore vivente nel cielo e seduto alla destra di Dio (Ebrei 1:3).