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domenica 17 dicembre 2017

17 dicembre

Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato… Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
Isaia 53:4-5

“È grave, dottore?”

A nessuno piace ammalarsi, e coloro che sanno di essere affetti da una malattia che può portare alla morte, hanno ben motivo di essere inquieti. Alcuni si sforzano di essere ottimisti per non pensarci, ma nessuno prenderebbe alla leggera la diagnosi se sapesse che esiste un rimedio veramente efficace per il suo male.
La Bibbia ci dice che siamo tutti malati per aver disobbedito a Dio, e che la nostra malattia, il peccato, è mortale. Non è una buona notizia, ma che lo vogliamo o no, che lo riconosciamo o no, siamo tutti sotto il peso di una terribile condanna. Dobbiamo allora, come il pesce preso all’amo, dimenarci per salvarci la vita? Tutti i nostri sforzi risulterebbero vani.
Perché negare l’evidenza e rifiutare l’avvertimento di Dio, che ha messo a nostra disposizione il rimedio per guarire la nostra malattia? Egli ha dato Gesù Cristo il Salvatore, che si è caricato dei nostri peccati. È lui che ha accettato di essere punito al nostro posto ed ha confessato i nostri peccati come fossero i suoi. Gesù Cristo è stato “fatto peccato per noi”, è stato condannato da Dio sostituendosi all’uomo colpevole e subendo come conseguenza la morte sulla croce.
Gesù però non è solo morto, ma è anche risuscitato. Per chi crede in lui, la morte non ha più potere perché la sua colpa è scomparsa, per sempre. Davanti al credente si apre un orizzonte di grazia perfetta e illimitata.

Se sono legato a Gesù per l’eternità, troverà Egli la mia vita di ogni giorno coerente col mio nuovo stato di figlio di Dio?