Tuttavia
erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui
si era caricato… Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,
stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è
caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
Isaia 53:4-5
“È
grave, dottore?”
A
nessuno piace ammalarsi, e coloro che sanno di essere affetti da una malattia
che può portare alla morte, hanno ben motivo di essere inquieti. Alcuni si
sforzano di essere ottimisti per non pensarci, ma nessuno prenderebbe alla
leggera la diagnosi se sapesse che esiste un rimedio veramente efficace per il
suo male.
La
Bibbia ci dice che siamo tutti malati per aver disobbedito a Dio, e che la
nostra malattia, il peccato, è mortale. Non è una buona notizia, ma che lo
vogliamo o no, che lo riconosciamo o no, siamo tutti sotto il peso di una
terribile condanna. Dobbiamo allora, come il pesce preso all’amo, dimenarci per
salvarci la vita? Tutti i nostri sforzi risulterebbero vani.
Perché
negare l’evidenza e rifiutare l’avvertimento di Dio, che ha messo a nostra
disposizione il rimedio per guarire la nostra malattia? Egli ha dato Gesù
Cristo il Salvatore, che si è caricato dei nostri peccati. È lui che ha
accettato di essere punito al nostro posto ed ha confessato i nostri peccati
come fossero i suoi. Gesù Cristo è stato “fatto peccato per noi”, è stato
condannato da Dio sostituendosi all’uomo colpevole e subendo come conseguenza
la morte sulla croce.
Gesù
però non è solo morto, ma è anche risuscitato. Per chi crede in lui, la morte non ha più potere perché la
sua colpa è scomparsa, per sempre. Davanti al credente si apre un orizzonte di
grazia perfetta e illimitata.
Se
sono legato a Gesù per l’eternità, troverà Egli la mia vita di ogni giorno
coerente col mio nuovo stato di figlio di Dio?