Abbiamo cercato il
nostro rifugio nell’afferrare saldamente la speranza che ci era messa davanti.
Questa speranza la teniamo come un’ancora dell’anima, sicura e ferma, che
penetra oltre la cortina, dove Gesù è entrato per noi quale precursore.
Ebrei 6:18-20
La fede, ancora dell’anima
(leggere
Ebrei 6:17-20)
Osservando l’ancora di
un peschereccio adagiata su una banchina, penso a quella figura che troviamo
nella Bibbia per illustrare la serenità dell’anima che si riposa su Dio. Se ho
messo la mia fiducia in Gesù Cristo, posso dire: “Solo in Dio trova riposo
l’anima mia; da lui proviene la mia salvezza” (Salmo 62:1). La mia speranza,
come un’ancora, “sicura e ferma”, è resa solida dalla persona del mio
Salvatore. È in lui che abbiamo “cercato il nostro rifugio”, mediante la fede nel suo sacrificio alla croce.
Gesù si trova “ora alla
presenza di Dio per noi” per tutti quelli che hanno creduto e hanno ricevuto
per mezzo di lui la vita eterna (Ebrei 9:24). È il loro “precursore”, cioè
colui che è entrato prima di loro nel cielo. Così tutti i credenti hanno la
certezza di raggiungere il riposo con lui.
Gesù Cristo si occupa
continuamente di ogni credente. Egli “vive
sempre per intercedere per loro”
(Ebrei 7:25). Li sostiene in tutti
gli aspetti della loro vita sulla terra. Mantiene
il loro cuore nella pace, mentre godono della prospettiva di essere con lui,
pur attraversando le tempeste della vita.
Abbiamo trovato questo
“rifugio” credendo al Figlio unico di Dio, morto per i nostri peccati, risorto
e salito in cielo, garante della nostra salvezza eterna?
“Il Dio della speranza
vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede” (Romani 15:13).