(Gesù disse al Padre:) “Io ti ho
glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai data da fare”.
Quando Gesù
ebbe preso l’aceto, disse: “È compiuto”.
Giovanni 17:4; 19:30
Incompiuto
Verso la
fine della vita, molti si rattristano pensando ai progetti non realizzati e
alle aspirazioni deluse.
Il
compositore Franz Schubert ci ha lasciato una Sinfonia detta “l’incompiuta”. Un
uomo d’affari molto attivo esclamava: “Tanto da fare e così poco fatto!”.
Quegli uomini realizzavano quanto parziale fosse stato il loro operato, e
quanto fosse insignificante in confronto alle cose che restavano da compiere.
Quale
contrasto con ciò che Gesù disse prima di morire: “È compiuto”! Era venuto
sulla terra per compiere l’opera che Dio gli aveva affidato, che consisteva nel
regolare per sempre la questione del peccato
che separa ogni uomo da Dio, e l’ha risolta. Non a metà, ma completamente,
e Dio è stato pienamente soddisfatto. Alla croce, il peccato ha ricevuto la
condanna che meritava quando il Salvatore è morto al nostro posto.
Ora noi non
abbiamo nulla da aggiungere a quest’opera del Signore, ma solo da credere che essa è perfetta, che è
interamente compiuta, che ci salva definitivamente se abbiamo accettato Gesù
come nostro Salvatore. Il debito che avevamo con Dio è stato saldato. Ormai,
c’è un posto preparato per ogni credente, alla presenza del suo Signore per
l’eternità.
Tutto, Gesù, compisti,
è salvo ormai che crede;
chi in Cristo ha vera fede
del cielo è degno.
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