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mercoledì 6 febbraio 2019

06 febbraio

Dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata.
Romani 5:20

La bontà di Dio ti spinge al ravvedimento.
Romani 2:4

Un perdono immeritato

Si sta celebrando il processo a un serial killer. I famigliari delle vittime sono chiamati a deporre. Ad uno ad uno passano davanti alla gabbia dell’imputato e descrivono alla corte il dolore e l’amarezza che provano. L’accusato rimane in silenzio, senza manifestare la minima emozione. Alla fine, una donna anziana, madre di una delle vittime, si fa avanti e guardando l’assassino negli occhi pronuncia queste parole straordinarie: “Io ti perdono”.
Con sorpresa generale, l’accusato prorompe in singhiozzi, e per la prima volta esprime la sua vergogna, i suoi rimorsi. Il perdono di quella donna non ha cancellato l’orrore dei suoi crimini né la sua colpa, e il tribunale lo ha giustamente condannato, ma ha prodotto lacrime di pentimento.
Questo episodio illustra la potenza della grazia, in particolare della grazia di Dio. Da molto tempo Dio avrebbe potuto porre fine alla sua pazienza di fronte agli atti di egoismo e di malvagità di cui noi, esseri umani, continuiamo a riempire la terra. Invece, ancora oggi, Dio offre il suo perdono a tutti noi, peccatori colpevoli.
Ma il perdono di Dio è molto diverso da quello della donna di cui abbiamo parlato prima; quello non ha impedito che fosse emessa una giusta sentenza di condanna, mentre il perdono di Dio ci salva completamente e ci fa evitare il giudizio (Giovanni 3:18). E questo è possibile in quanto Egli ci ha amati fino al punto di darci il suo unico Figlio e di far subire a Lui la pena che noi meritavamo. “Il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui”, scrive il profeta Isaia (53:5). Se credo che Gesù è morto per me, sono salvato.
Non restiamo insensibili di fronte a questa immensa bontà. Dio ci spinge al ravvedimento. Confessiamogli le nostre colpe e la malvagità del nostro cuore, e accettiamo il suo perdono!