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domenica 24 febbraio 2019

24 febbraio


Questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore.
1 Tessalonicesi 4: 3-4

Un gran male contro Dio

Avere una relazione carnale con una persona sposata non solo fa torto al suo coniuge, ma è un “gran male”, un peccato “contro Dio” (Genesi 39:9). È ciò che Davide ha dovuto confessare nel Salmo 51: “Ho peccato contro te, contro te solo, ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi” (v. 4).
La Parola di Dio ci insegna a circondare tutto ciò che riguarda la procreazione di un serio e profondo rispetto, in aperto contrasto con la leggerezza che il mondo manifesta su questo argomento. La benedizione collegata a questo meraviglioso potere conferito alla creatura ha per contropartita una grande responsabilità.  Ogni errore in questo campo può implicare conseguenze gravi, irrimediabili e durature.
Le relazioni carnali al di fuori del matrimonio sono atti di fornicazione, e la Parola di Dio ci dice: “Fuggite la fornicazione” (1 Corinzi 6:18). Bisogna saper dire di no subito, appena ci si rende conto del pericolo. “Uno si metterà forse del fuoco in petto senza che i suoi abiti si brucino?”, scrive Salomone (Proverbi 6:27).
E se la tentazione si ripete, se diventa insistente, bisogna essere capaci a non dare ascolto e, se è necessario, a fuggire. Così ha fatto Giuseppe per non commettere con la moglie del suo padrone quello che definisce “un grande male”, un peccato “contro Dio” (Genesi 39:9). “Se la tua mano e il tuo piede ti sono di intoppo, mozzali: e se l’occhio tuo t’è occasione di peccato, cavalo”, ha detto Gesù. In certi casi ci vuole una separazione netta, una rinuncia drastica e convinta anche se a volte è molto sofferta.