Questa
è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione,
che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore.
1 Tessalonicesi 4: 3-4
Un gran male contro Dio
Avere
una relazione carnale con una persona sposata non solo fa torto al suo coniuge,
ma è un “gran male”, un peccato “contro Dio” (Genesi 39:9). È ciò che Davide ha
dovuto confessare nel Salmo 51: “Ho peccato contro te, contro te solo, ho fatto
ciò che è male agli occhi tuoi” (v. 4).
La
Parola di Dio ci insegna a circondare tutto ciò che riguarda la procreazione di
un serio e profondo rispetto, in aperto contrasto con la leggerezza che il
mondo manifesta su questo argomento. La benedizione collegata a questo
meraviglioso potere conferito alla creatura ha per contropartita una grande
responsabilità. Ogni errore in questo
campo può implicare conseguenze gravi, irrimediabili e durature.
Le
relazioni carnali al di fuori del matrimonio sono atti di fornicazione, e la
Parola di Dio ci dice: “Fuggite la fornicazione” (1 Corinzi 6:18). Bisogna
saper dire di no subito, appena ci si rende conto del pericolo. “Uno si metterà
forse del fuoco in petto senza che i suoi abiti si brucino?”, scrive Salomone
(Proverbi 6:27).
E
se la tentazione si ripete, se diventa insistente, bisogna essere capaci a non dare ascolto e, se è necessario, a fuggire. Così ha fatto Giuseppe per non
commettere con la moglie del suo padrone quello che definisce “un grande male”,
un peccato “contro Dio” (Genesi 39:9). “Se la tua mano e il tuo piede ti sono
di intoppo, mozzali: e se l’occhio tuo t’è occasione di peccato, cavalo”, ha
detto Gesù. In certi casi ci vuole una separazione netta, una rinuncia drastica
e convinta anche se a volte è molto sofferta.