Negli anni ottanta c'era una canzone abbastanza popolare contenente una frase che ricorreva del continuo e diceva: “tu sei sempre nella mia mente”. Ricordo che questa canzone aveva sollevato molte polemiche soprattutto nel mondo femminile. Si erano mosse un po' tutte le categorie sociali per condannare i contenuti di questa canzone.
Perché?
Il cantautore in un dialogo con la propria amata le si rivolgeva così : “Non ti ho mai detto ti amo, non ti ho mai regalato dei fiori ne ti ho mai fatto dei complimenti o sussurrato parole gentili, esco spesso con altre ma ti ho sempre nella mia mente”.
Nessuna amata è disposta ad accettare una cosa simile e noi stessi siamo pronti a riconoscere che una tale ammissione di amore è assurda.
Perché scrivo queste cose?
Perché molto spesso i cristiani si comportano così.
Ammettono di non frequentare nessuna chiesa, di vivere una vita solitaria, lontani dagli altri credenti. Ammettano di affannarsi intorno a molte cose e di non essere presenti quando si loda Dio ma finiscono sempre le loro ammissioni di colpa dicendo: “però è sempre nella mia mente”.
Pensate che questo tipo comportamento sia una dimostrazione di affetto per Dio?
Il Cantico dei Cantici è un libro che ci parla dell'amore dell'amico (Dio) nei confronti della sua amata (i suoi). I nostri cuori sono riscaldati e possono ardere leggendo questo libro ma ad un certo punto contiene questi versetti: “Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio amico che bussa e dice: Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, o mia perfetta! Poiché il mio capo è coperto di rugiada e le mie chiome sono piene di gocce della notte. Io mi sono tolta la gonna; come me la rimetterei ancora? Mi sono lavata i piedi; come li sporcherei ancora?” Cantico dei Cantici 5:3-4.
Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Questa espressione sta a significare che non siamo totalmente “addormentati” ma il nostro stato gli assomiglia molto.
Poiché il mio capo è coperto di rugiada e le mie chiome sono piene di gocce della notte. La rugiada, nella Scrittura, rappresenta le benedizioni che scendono dal cielo che rinfrescano e rendono fertile il suolo. Sono la testimonianza della bontà e della fedeltà di Dio che non desidera altro che colmare i suoi di ogni bene.
Io mi sono tolta la gonna... La pigrizia spirituale porta con sé numerose conseguenze spiacevoli. Abbiamo visto che genera sonno; gli occhi si distolgono dalla persona dell'amato e ci privano della sorgente stessa di tutte le benedizioni. La Parola non ha più lo stesso effetto sul cuore e sulla coscienza e ci ripieghiamo su noi stessi, ci occupiamo di noi stessi; notate tutti gli “io” e i “me”. Di questo versetto. Siamo occupati di noi stessi e non possiamo essere felici.