Paolo esorta i credenti con queste parole:“Quanto è al rimanente, fratelli miei, rallegratevi nel Signore” Filippesi 3:1.
Il credente può sempre trovare vera gioia nel Signore, indipendentemente dalle circostanze. Nulla può condizionare la sua gioia fintanto rimane vicino al Signore con lo sguardo fisso su lui.
La felicità naturale è condizionata da dolore, tristezza, malattia, povertà e tragedia. Ma la gioia cristiana attraversa tutte queste onde che si sollevano così sovente durante la nostra vita. Ne sono una dimostrazione gli apostoli: “Ed essi se ne andarono dalla presenza del concistoro, rallegrandosi d'essere stati reputati degni d'esser vituperati per lo nome di Gesù” Atti 5:41. Paolo e Sila: “Or in su la mezzanotte, Paolo e Sila, facendo orazione, cantavano inni a Dio; e i prigioni li udivano” Atti 16:25. Sicuramente questi versetti hanno qualcosa da insegnarci.
L'allegrezza cristiana è uno stato d'animo indipendente dalle circostanze immediate. Se essa dipendesse da ciò che ci circonda allora sarebbe davvero incerta. La vita umana è piena di situazioni transitorie, ma noi non siamo vittime del tempo. Un momento tutto sembra procedere per il meglio, come in una giornata primaverile, un po' più tardi tutto si rabbuia come in inverno. Un giorno mi trova a un matrimonio, il giorno dopo davanti ad una bara. I giorni sono variabili come il tempo, ma la gioia cristiana può essere duratura.
Quale è il segreto? La presenza del Signore.
“Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente” Matteo 28:20. Non è il compagno delle belle giornate, non arriva solo nei giorni di festa. E' con me tutti i giorni, nei giorni prosperi e nell'avversità. Tutti i giorni della nostra vita.