Quando si è giovani la vita sembra molto lunga. Le conoscenze ancora da acquisire, i progetti da realizzare e gli obiettivi da raggiungere sono tanti e lontani. Tutto è proiettato nel futuro e si intravede all'orizzonte. La via per raggiungere la meta sembra non finire mai. Si è ansiosi di percorrere quella strada. Ottimisti, sicuri, ma con il passare degli anni, queste lunghe distanze si accorciano con straordinaria rapidità, il nostro ottimismo è soggetto a continue rettifiche e le nostre sicurezze subiscono continue fratture. Man mano si diventa consapevoli di quanto sia breve il nostro passaggio sulla terra.
“I giorni dei nostri anni arrivano a settant'anni; o, per i più forti, a ottant'anni; e quel che ne fa l'orgoglio, non è che travaglio e vanità; perché passa presto, e noi ce ne voliam via” Salmo 90:10.
Oggi, nei paesi sviluppati, le aspettative di vita sono notevolmente migliorate. I più forti superano facilmente gli ottant'anni e spesso anche in discrete condizioni fisiche. Nonostante l'inquinamento dell'aria che respiriamo e i veleni che introduciamo con i cibi, si vive di più, grazie sopratutto ai progressi della medicina e della chirurgia. Ma che viviamo ottant'anni o cento, siamo pur sempre “un vapore che appare per un istante e poi svanisce”, come ricorda Giacomo. La fine verrà comunque e la Scrittura in molti passaggi ci invita a riflettere sulla fugacità della nostra esistenza.
Il Salmo 90 rivolge a Dio una bella preghiera che noi tutti dovremmo fargli: “Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio” ver. 12.
I nostri giorni sono pochi ma importanti. Contarli significa rendersi conto di questo valore. Dobbiamo usare bene questa breve vita, prima per conoscere noi e poi far conoscere ad altri l'amore di Dio e l'opera di Cristo. Abbiamo bisogno di imparare a contare bene i nostri giorni con uno scopo preciso: acquistare un cuore saggio.
