“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché costruite i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti e dite: "Se fossimo vissuti ai tempi dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nello spargere il sangue dei profeti!" Matteo 23:9-30.
In questo capitolo ci sono presentati sette “guai”. Questo è l'ultimo e descrive l'ostilità degli scribi e dei farisei contro i veri messaggeri di Dio. Nel primo secolo si dava molta importanza alla costruzione di tombe splendide, incluse alcune per personaggi importanti morti da tempo. Il Signore Gesù prende come esempio questa usanza che apparentemente sembrava un desiderio di onorare i profeti e i giusti ma rimaneva il fatto che molti di loro erano stati perseguitati e uccisi da coloro che erano al potere. Era solo apparenza.
“In tal modo voi testimoniate contro voi stessi, di essere figli di coloro che uccisero i profeti” v.31.
Ma nonostante le loro belle parole e i loro monumenti funebri, i capi del momento sono ancora figli dei loro padri, nel senso che si comportavano esattamente come loro. Da leggere le parole di Stefano verso di loro: “Quale dei profeti non perseguitarono i vostri padri? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti i traditori e gli uccisori” Atti 7:52.
“E colmate pure la misura dei vostri padri!” v.32.
Il verbo è un imperativo e introduce ciò che sarà il seguito del ragionamento e cioè che sarà proprio la generazione del tempo del Signore Gesù a raggiungere il culmine della ribellione contro Dio. Questa ribellione che avrà la sua massima espressione nel rifiuto del Messia, sarebbe poi continuata in seguito: “Infatti, fratelli, voi siete diventati imitatori delle chiese di Dio che sono in Cristo Gesù nella Giudea; poiché anche voi avete sofferto da parte dei vostri connazionali le stesse tribolazioni che quelle chiese hanno sofferto da parte dei Giudei, i quali hanno ucciso il Signore Gesù e i profeti, e hanno cacciato noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini” 1 Tessalonicesi 1:14-15.
“Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna?” v.33.
Giovanni Battista aveva raffigurato i capi giudei a una razza di vipere. Il richiamo alla loro azione da serpenti ne definiva la loro origine e il loro padre. Il Signore riprende questa immagine e dichiara che non hanno scampo, gli attende la geenna.
“Perciò ecco, io vi mando dei profeti, dei saggi e degli scribi; di questi, alcuni ne ucciderete e metterete in croce; altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, affinché ricada su di voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che voi uccideste fra il tempio e l'altare. Io vi dico in verità che tutto ciò ricadrà su questa generazione” v.34-36.
Profeti, saggi e scribi erano i portavoce di Dio nel Vecchio Testamento (es. Esdra era uno scriba). Ora è il Signore Gesù a mandare loro i suoi discepoli con lo stesso ruolo. Il rifiuto e l'uccisione di tutti i portavoce di Dio è ben tracciato nelle parole “dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria” dal primo a l'ultimo martire del Vecchio Testamento.
“Tutto ciò ricadrà su questa generazione” in entrambi i racconti vi è un richiamo ad una vendetta in sospeso (Gen.4:10; 2 Cron. 24:22) e questo giudizio sarebbe caduto su loro quando questo popolo raggiungerà il culmine con lo spargimento del sangue di Cristo.
"Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!” v. 37.
Il Signore, nonostante il rifiuto e il disprezzo che questo popolo aveva manifestato verso Dio e i suoi messaggeri, era venuto per evitare che cadessero sotto il giudizio di Dio ma:
“voi non avete voluto!”. Gerusalemme era la capitale e tipificava il centro, il cuore di questo popolo. L'immagine della chioccia che protegge è adoperata nel Vecchio Testamento per rappresentare la protezione di Dio nei confronti del suo popolo.
“Abbi cura di me come la pupilla dell'occhio, nascondimi, all'ombra delle tue ali” Salmo 17:8.
“Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza” Salmo 91:4.
“Come gli uccelli spiegano le ali sulla loro nidiata, così il SIGNORE degli eserciti proteggerà Gerusalemme” Isaia 31:5.
Ora il Signore Gesù stesso è venuto per esercitare questa funzione divina ma “non avevano voluto”. Vi è un profondo dolore da parte del Signore nel constatare la durezza del cuore di tutti loro.