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martedì 4 ottobre 2022

Mosè

“In quel tempo nacque Mosè, che era bello agli occhi di Dio ”  Atti 7:20.


Quando Mosè nacque, la fede dei genitori riuscì a discernere in lui qualcosa di particolare.

Era bello (letteralmente bello per Dio) e non c'era posto in questo mondo per colui che Dio aveva predestinato fin dalla nascita ad essere una guida ed un esempio particolare per tutti i suoi. Un re crudele voleva la sua morte ma Dio vegliava su di lui.

Così come non c'era posto in Betleem per il bambino Cristo Gesù. Il re Erode cercherà di toglierlo di mezzo come il Faraone avrebbe voluto fare anche con il piccolo Mosè. Ma nonostante l'opposizione dell'uomo e le macchinazioni di Satana i piani di Dio vanno sempre avanti. “I re della terra si danno convegno e i principi congiurano insieme contro il SIGNORE e contro il suo Unto...Colui che siede nei cieli ne riderà; il Signore si farà beffe di loro” Salmo 2:2,4.

Il bambino crebbe, la figlia del faraone lo allevò. Mosè, educato “in tutta la sapienza degli Egizi” (Atti 7:22), diventò potente nelle sue parole e nelle sue azioni e questo non è altro che un anticipazione, una figura di colui che doveva venire, Gesù il Nazareno.

“Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni? Egli disse loro: «Quali?» Essi gli risposero: Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo” Atti 24:18-19. 

Aveva quarant'anni quando il giorno della decisione per Mosè arrivò,  doveva ufficialmente essere chiamato “figliuolo della figliuola di Faraone”. In quell'occasione Mosè rifiutò.

“Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato” Ebrei 11:23-24. 

La Parola non ci dice niente della reazione della principessa, ma possiamo pensare che sia stata terribile, senza parlare di tutto ciò a cui Mosè rinunciava in fatto di posizione, di vantaggi materiali, di ricchezza e di piaceri. I musei Egizi e la tomba di Tutankhamon provano che queste ricchezze erano enormi. Vi sono dei giorni nella vita nei quali siamo chiamati a dire di no. Ma il solo rifiutare non basta.

Mosè sceglie. E che cosa scelse?

Sceglie di essere maltrattato con il popolo di Dio. 

Come la Parola ci insegna “i piaceri del peccato”, per reali che ci appaiano non sono che per un tempo, mentre Mosè aveva lo sguardo su ciò che è eterno.