Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande
foresta! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità.
Giacomo 3:5-6
La nostra lingua: un fuoco!
Lungo una meravigliosa strada
boscosa in Canada, su un cartellone si possono leggere queste parole: “Le
persone sbadate causano l’80% degli incendi”. Considerando l’impressionante
perdita di foreste intere con la loro fauna, e anche di vite umane, che un
fiammifero può causare, ci chiediamo come certe persone possano essere tanto
incaute.
Così possiamo capire le implicazioni del paragone biblico
fra il fuoco e la lingua. Se non è sempre facile calcolare i danni prodotti da
un incendio, è ancor più difficile calcolare quelli causati da una lingua senza
il dovuto controllo. Reputazione, amicizia, rispetto, testimonianze di Dio in mezzo
agli uomini, vengono “carbonizzati” dall’attacco di questo piccolo membro che
“è un male continuo”.
Nessun uomo può domare la lingua, ma Dio può farlo. Egli,
non solo la neutralizza, ma la trasforma
in uno strumento per la sua lode. Desideroso di una tale trasformazione, il
compositore del Salmo 51 pregò così: “Signore, apri tu le mie labbra, e la mia
bocca proclamerà la tua lode” (v. 15). Inoltre Dio trasforma la lingua in uno strumento di benedizione per gli altri.
Così ci istruisce nella sua Parola: “Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica
la verità al suo prossimo… Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma
se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché
conferisca grazia a chi l’ascolta” (Efesini 4:25,29).
Che il modo con cui usiamo la nostra lingua possa dimostrare
che apparteniamo a Cristo!