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domenica 13 maggio 2018

13 maggio

Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità.
Giacomo 3:5-6

La nostra lingua: un fuoco!

Lungo una meravigliosa strada boscosa in Canada, su un cartellone si possono leggere queste parole: “Le persone sbadate causano l’80% degli incendi”. Considerando l’impressionante perdita di foreste intere con la loro fauna, e anche di vite umane, che un fiammifero può causare, ci chiediamo come certe persone possano essere tanto incaute.
Così possiamo capire le implicazioni del paragone biblico fra il fuoco e la lingua. Se non è sempre facile calcolare i danni prodotti da un incendio, è ancor più difficile calcolare quelli causati da una lingua senza il dovuto controllo. Reputazione, amicizia, rispetto, testimonianze di Dio in mezzo agli uomini, vengono “carbonizzati” dall’attacco di questo piccolo membro che “è un male continuo”.
Nessun uomo può domare la lingua, ma Dio può farlo. Egli, non solo la neutralizza, ma la trasforma in uno strumento per la sua lode. Desideroso di una tale trasformazione, il compositore del Salmo 51 pregò così: “Signore, apri tu le mie labbra, e la mia bocca proclamerà la tua lode” (v. 15). Inoltre Dio trasforma la lingua in uno strumento di benedizione per gli altri. Così ci istruisce nella sua Parola: “Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo… Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l’ascolta” (Efesini 4:25,29).
Che il modo con cui usiamo la nostra lingua possa dimostrare che apparteniamo a Cristo!