Tu fai ritornare i mortali in
polvere, dicendo: “Ritornate, figli degli uomini”.
Salmo
90:3
Non c’è uomo che abbia potere sul
vento per poterlo trattenere, o che abbia potere sul giorno della morte; non
c’è congedo in tempo di guerra.
Ecclesiaste
8:8
Dà
i tuoi ordini… perché stai per morire
Un grande capo di stato stava per
morire. Doveva lasciare tutto: fortuna, autorità sul popolo, famiglia, amici.
Era stato fatto di tutto per ritardarne la fine, e i medici più famosi non
volevano riconoscersi impotenti. Non si voleva cedere. La confusione regnava:
alcuni dicevano che era già morto, altri che era in coma profondo ma
reversibile. Con apparecchiature molto sofisticate, si manteneva
artificialmente qualche funzione vitale. Ma era sufficiente staccare il
macchinario perché tutto fosse finito. Poi morì. E ora dove si trova?
Un tempo, al re Ezechia,
all’apice della sua gloria, Dio disse: “Dà i tuoi ordini alla tua casa, perché
sei un uomo morto” (Isaia 38:1). Senza dubbio è un privilegio essere avvertiti
del giorno della morte perché si può mettere in ordine la propria vita. Ma il
re Ezechia, lungi da esserne riconoscente, pregò, supplicò Dio di concedergli
un rinvio. Così ottenne quindici anni aggiuntivi, che non impiegò sempre bene.
Alla morte, l’anima lascia il
corpo. Come un vecchio involucro, il
corpo si distrugge, ma l’anima è immortale. E dove va? Sono possibili due destinazioni: con Gesù, il Signore
(Filippesi 1:23; 2 Corinzi 5:8) per chi
ha messo la sua fiducia in Lui. Ma per chi l’ha rifiutato, per l’incredulo ha inizio un’eternità
lontano da Dio: “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di
credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui”
(Giovanni 3:36).