L’Eterno
benedì gli ultimi anni di Giobbe più dei primi.
Giobbe 42:12
Felici
quelli che hanno sofferto pazientemente. Avete udito parlare della costanza (o pazienza) di Giobbe, e conoscete la
sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è pieno di
compassione e misericordioso.
Giacomo 5:11
La storia di Giobbe
“Paziente
come Giobbe” è un’espressione proverbiale ben conosciuta. Giobbe era un uomo
“integro e retto; temeva Dio e fuggiva il male” (Giobbe 1:1). Egli aveva tutto
ciò che si può desiderare: famiglia, amici, servitori, ricchezze, ma Dio
permise che una serie di disgrazie lo privassero di tutto, con lo scopo di
metterlo alla prova, per dargli alla fine “una ricchezza migliore e duratura”
(Ebrei 10:34).
I primi due
capitoli della sua storia ci descrivono l’ammirevole sottomissione con la quale
Giobbe ha accettato ciò che Dio gli mandava: “L’Eterno ha dato, l’Eterno ha
tolto; sia benedetto il nome dell’Eterno” (Giobbe 1:21). I trentanove capitoli
seguenti raccontano in che modo tre suoi amici, definiti “consolatori molesti”
(16:2), lo trascinarono sulla via della ribellione, attribuendogli colpe che
non aveva. Egli allora cercò di far valere la sua integrità e i suoi meriti,
finché Dio non gli parlò; allora comprese
la vanità dei suoi ragionamenti.
“Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo
disegno… Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l’occhio mio ti ha
visto. Perciò mi ravvedo, mi pento
sulla polvere e sulla cenere” (42: 2-6). A questo punto Dio lo benedisse e gli diede il doppio di tutto ciò che aveva
perduto.
Quello che
Dio ricorda del suo servitore Giobbe nel Nuovo Testamento è la sua pazienza.
Che grazia! Dio si ricorda solo dei buoni frutti che Egli stesso produce nella
vita dei suoi figli.