“Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto
di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io (il
Signore Gesù) ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno”.
Luca
22:31-32
Il
discepolo Pietro (2)
Luca 22:31-34, 54-62
Pietro e Giovanni avevano seguito Gesù
quando i soldati lo avevano legato e condotto in tribunale. Erano entrati tutti
e due nella casa del sommo sacerdote. Noi non possiamo dubitare del loro amore
profondo per il Signore. Tuttavia Pietro, preso dalla paura, ha affermato per
ben tre volte di non conoscerlo. Chi di noi oserebbe biasimarlo? Noi che siamo
cristiani, non abbiamo spesso rinnegato Gesù coi nostri atti, le nostre parole,
o addirittura col nostro silenzio?
Il momento del processo di Gesù era unico
e solenne. I suoi discepoli avevano pensato che lui avrebbe stabilito un regno
di giustizia e di pace, ed ecco che invece era stato catturato come un
malfattore e veniva trattato con odio e disprezzo.
Se Pietro ha rinnegato il suo Maestro, il
suo Maestro non ha rinnegato il suo discepolo! Uscendo dal tribunale, legato e
tenuto dalle guardie, ha guardato Pietro, e in quello sguardo Pietro ha visto
tutto l’amore del Signore per lui. Così ha pianto amaramente perché ha compreso il suo errore alla luce
dell’amore del suo Signore. E la mattina della risurrezione di Gesù, Pietro
è corso al sepolcro.
Egli sapeva che l’amore di Gesù era
grande e forte, e che avrebbe avuto l’ultima parola anche sulla morte.
(segue)