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giovedì 14 giugno 2018

14 giugno


Non c’è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – ma (tutti coloro che credono) sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
L’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge.
Romani 3:22-24, 28

L’uomo perduto e il Dio salvatore
Luca 15

Una pecora si è smarrita. Il pastore la cerca, la trova, se la mette sulle spalle e, tutto allegro, la riporta all’ovile.
Una “dramma”, una piccola moneta, è stata perduta. Una donna la cerca con cura finché non la ritrova; quando l’ha ritrovata, si rallegra con le sue vicine di casa.
Un figlio dissipatore si è perso nei piaceri del mondo. Quando ritorna a casa, suo padre lo accoglie a braccia aperte, e dà una festa in suo onore.
Pecora, dramma, figlio prodigo, tutti perduti, sono simboli1 dell’uomo peccatore e lontano da Dio.
Ma il cielo si addolora per la miseria dell’uomo che lo porta alla morte e al giudizio eterno. Dio Figlio, il buon Pastore, viene per dare la sua vita per salvare la sua pecora perduta. Dio Spirito Santo, rappresentato dalla donna, illumina mediante la Parola divina gli angoli oscuri, per ritrovare la moneta perduta. Dio Padre apre il suo cuore al figlio pentito. E la gioia riempie il cielo “per un solo peccatore che si ravvede”; una gioia condivisa e comunicativa. Quanta preoccupazione da parte di Dio per la salvezza della mia anima! Mi ha cercato, mi ha trovato, mi ha salvato. E ora vuole rendermi partecipe della sua gioia.