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mercoledì 2 ottobre 2019

02 ottobre

Ho creduto, perciò ho parlato.
2 Corinzi 4:13

Sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
1 Giovanni 5:13

Credere e sapere

Sembrava tutto perduto. La nave diretta a Roma era sbattuta dalla tempesta e ogni speranza di salvarsi era svanita; ma ecco che si ode una voce, quella dell’apostolo Paolo, prigioniero a causa della sua fede: «Un angelo del Dio, al quale appartengo e che io servo, mi è apparso questa notte, dicendo: “Paolo non temere; bisogna che tu compaia davanti a Cesare”… Perciò ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto» (Atti 27:23-25). Egli credeva in Dio ed era certo che ciò che gli aveva detto sarebbe successo.
Per comprendere le verità divine o per impararle con l’intelligenza, dobbiamo prima crederle; l’apostolo Pietro ha detto a Gesù: “Noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Giovanni 6:69). Tutti i contenuti morali e spirituali della Parola di Dio si acquisiscono innanzitutto per fede, e la fede viene da ciò che udiamo da questa stessa Parola. È così che Dio si rivela. Gesù si rallegrava perché le sue rivelazioni rimanevano nascoste ai saggi e agli intelligenti, ma venivano conosciute dai più piccoli e i più umili (Luca 10:21). “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono” (Ebrei 11:1).
Chi può capire il fatto che il Signore Gesù, al suo ritorno, risusciterà i corpi di quelli che ha riscattato e, senza commettere nessun errore, li eleverà tutti nella sua gloria? Se pretendete di comprendere questo prima di aver creduto, perdete il vostro tempo e forse anche la vostra anima. Dio ci chiede di credere con fede, e ci dà le conferme di cui abbiamo bisogno. “Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato” (Romani 10:9).