I cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola,
riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi.
2 Pietro 3:7
Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non
dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà.
2 Pietro 3:11
La torre di Babele del 21° secolo
– Ieri. Gli uomini hanno
detto: “Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al
cielo; acquistiamoci fama… Così il SIGNORE li disperse… ed essi cessarono di
costruire la città. Perciò a questa fu dato il nome di Babele (confusione),
perché là il SIGNORE confuse la lingua di tutta la terra” (Genesi 11:1-9).
L’orgoglio dell’uomo attira inevitabilmente il giudizio di Dio; fu così per la
torre di Babele come nel giardino di Eden, e sarà sempre così. Quegli uomini,
nel lanciare la loro sfida a Dio, è come avessero detto: “Tu sei nell’alto dei
cieli, e noi, senza di te, ci eleveremo fino a te”. La risposta di Dio non si
fece attendere: diede loro delle lingue differenti e, non riuscendo più a
comprendersi, si dispersero per tutta la terra.
– Oggi. La torre di
Babele non c’è più, ma lo stesso
orgoglio abita nel cuore degli uomini. Un capo di stato ha dichiarato: “Noi
siamo quelli che facciamo la storia e che devono andare incontro al futuro”. A
Dubai è stato costruito il grattacielo più alto del mondo e su delle isole
artificiali sono stati realizzati i luoghi di divertimento più stravaganti; ma
un terremoto, o un atto di fanatismo distruttore potrebbe annientare in un
attimo quelle prodigiose realizzazioni. Dio è paziente e ancora oggi vuole
salvare chi si pente e gli dà fiducia.
– Domani. “Il SIGNORE …
ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero, e contro chiunque
s’innalza… contro ogni torre eccelsa… L’alterigia dell'uomo sarà umiliata, e
l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il
SIGNORE solo sarà esaltato in quel giorno” (Isaia 2:12-17).