Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi!”
Giovanni 20:21
“Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà.
Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti”.
Giovanni 14:27
La pace alla
presenza del Signore
Gesù ci parla: leggere Giovanni 20:19-23
La domenica è il “giorno del Signore”. La prima domenica è stata
quella della sua risurrezione, quando la tomba è stata trovata vuota. La
domenica è anche il giorno in cui Gesù risorto si è presentato ai suoi
discepoli.
I discepoli avevano chiuso le porte perché temevano che l’arresto
del loro Maestro scatenasse una persecuzione anche nei loro confronti; però,
malgrado il pericolo, si erano comunque ritrovati assieme, perché erano uniti
da un forte legame: l’amore per il loro Signore che non era più con loro. Ma
Lui era veramente assente? No. Ecco che mentre erano riuniti, Gesù
all’improvviso si presentò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”.
Questo saluto, abituale tra i Giudei, assume un nuovo significato
quando Gesù lo pronuncia mostrando le ferite delle sue mani e del suo costato. La pace di cui fa dono è il frutto del suo
sacrificio alla croce. È una pace che non dipende da fattori esteriori;
infatti, la risurrezione di Cristo non aveva modificato le circostanze e i loro
nemici erano sempre lì. Anzi, Gesù aveva detto: “Se hanno perseguitato me,
perseguiteranno anche voi” (Giovanni 15:20); eppure, la pace del Signore
scacciò le loro paure e diede loro una grande gioia.
Anche oggi, la fede nella presenza del Signore rallegra i credenti
che si riuniscono per adorarlo, o per pregare, o per leggere la sua Parola.
Essi pensano a Lui (Malachia 3:16), sono attratti da Lui e si radunano nel suo
nome (Matteo 18:20). Allora possono, per mezzo della fede, udire la sua voce
che dice: “Pace a voi!”. È il risultato della sua vittoria alla croce, la pace
che deriva dalla sua risurrezione.