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lunedì 28 ottobre 2019

28 ottobre


Quand’io considero i tuoi cieli…, che cos’è l'uomo perché tu lo ricordi?
Salmo 8:3-4

Le meraviglie della grazia

“Signore, quando io contemplo le opere delle tue mani, il cielo, volta del tuo tempio che copre tutti gli uomini, comprendo la mia insufficienza, la mia nullità e la tua grandezza, e sento tutta la mia debolezza, o Dio, potente Creatore.
Davanti a te non sono altro che un essere debole e peccatore; ma posso sperare che la tua grazia mi guardi con benevolenza.
Ah! Io so che la tua tenera bontà si è degnata di abbassarsi fino al mio livello, mi ha preso nella mia piccolezza per elevarmi fino a te.
Sì, il peccatore miserabile ha più valore, ai tuoi occhi, del corteo infinito delle stelle nel cielo, poiché, nel tuo amore supremo, hai donato come Salvatore il tuo unico Figlio, che faceva le delizie del tuo cuore!”
(versione in prosa di una poesia di un autore francese)

“I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani” (Salmo 19:1).
“In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo” (1 Giovanni 4:9).
Cari fratelli e sorelle in Cristo, riconosciamo l’onnipotenza di Dio e apriamo i nostri cuori per adorarlo e ringraziarlo “per il suo dono ineffabile” (2 Corinzi 9:15): il suo Figlio Gesù Cristo che è morto e risuscitato per la nostra salvezza.