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mercoledì 30 ottobre 2019

30 ottobre


Abbi pietà di me, o SIGNORE, perché sono sfinito; risanami, o SIGNORE, perché le mie ossa son tutte tremanti. Anche l’anima mia è tutta tremante… Salvami, per la tua misericordia… Il SIGNORE ha udito la voce del mio pianto. Il SIGNORE ha ascoltato la mia supplica, il SIGNORE accoglie la mia preghiera.
Salmo 6:2-4, 8-9

Suppliche
Leggere il Salmo 6

I Salmi contengono ogni genere di preghiere: lamenti, suppliche, confessioni, ringraziamenti, lodi e adorazioni. Il lamento esprime una profonda sofferenza. La supplica è il grido della fede del sofferente. Davide, autore di numerosi salmi, ha conosciuto la sofferenza, l’umiliazione, l’abbandono e il tradimento. Ha anche provato dolore per aver commesso dei peccati, ma la profonda consapevolezza della grazia divina gli ha permesso di attraversare quei momenti senza soccombere alla disperazione. In quella situazione, la sua preghiera era la supplica della fede, fatta con la certezza che Dio sarebbe intervenuto.
E noi credenti, gridiamo a Dio? Ci rivolgiamo a Lui in preghiera, quando tutto va bene, per accumulare delle forze spirituali in vista dei giorni difficili? E quando tutto sembra non avere una soluzione, siamo sempre consapevoli che Dio ascolta i gemiti e i sospiri di chi confida in Lui (Salmo 38:9)? Perseveriamo nella preghiera con la certezza che il Signore ci ascolta!
Potremmo anche attraversare dei momenti di vergogna e di sofferenza a causa di un nostro cattivo comportamento, e chiederci: Come posso pregare Dio ora che l’ho offeso? Davide, confidando nella Sua misericordia, ha potuto dire: “Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE, e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato. Perciò ogni uomo pio t’invochi” (Salmo 32:5-6).