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mercoledì 1 dicembre 2021

01 dicembre - I tumulti di Antiochia

Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Giovanni 3:36

 

Io ti lodo, SIGNORE! Infatti, dopo esserti adirato con me, la tua ira si è calmata, e tu mi hai consolato.

Isaia 12:1

 

I tumulti di Antiochia

 

Nel 387, nella città di Antiochia (oggi Antakya, Turchia) scoppiò la rivolta. Per quale motivo? Una nuova tassa. Gli abitanti, furiosi, distrussero le statue del loro imperatore Teodosio e di sua moglie Flaccilla. Calmati i tumulti, i rivoltosi attendevano il castigo che l’imperatore avrebbe inflitto loro. Per evitare un bagno di sangue era necessario implorare la sua grazia e il vescovo Flaviano fece, a tale proposito, un lungo viaggio per incontrare Teodosio. Nel frattempo, un altro vescovo, Giovanni Crisostomo, incoraggiò il popolo di Antiochia a contare sulla misericordia di Dio, ma fece anche comprendere la gravità delle azioni commesse. Il popolo si pentì.

Quando Flaviano incontrò l’imperatore, trovò un uomo profondamente ferito e amareggiato, molto irritato soprattutto per la distruzione della statua di Flaccilla, la sua amata moglie deceduta da poco e stimata da tutti per la sua pietà e la sua bontà.

Flaviano incoraggiò Teodosio ad “imitare l’amore di Dio che, pur oltraggiato dalle Sue creature, apre il cielo ai peccatori pentiti”. Teodosio si lasciò piegare e disse: “Potremmo noi rifiutare il perdono a uomini simili a noi, dopo che il Maestro del mondo (Gesù Cristo) ha chiesto la grazia a suo Padre per gli autori del Suo supplizio sulla croce dopo che erano stati colmati di benefici?”

Imperdonabili: tali eravamo tutti noi, noi che abbiamo offeso Dio con il peccato. Perdonati: così sono tutti coloro che hanno creduto che Gesù Cristo ha pagato per loro. “Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce… affinché vivessimo” (1 Pietro 2:24). “Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7).