Egli fu crocifisso per la sua debolezza; ma vive per la potenza di Dio.
2 Corinzi 13:4
Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio.
1 Corinzi 1:24
La potenza della debolezza
Il Dio onnipotente, creatore dei cieli e
della terra, si è avvicinato a noi per mezzo di Gesù Cristo. E Lui che poteva
calmare la tempesta, scacciare i demòni o nutrire migliaia di persone con
cinque pani e due pesci, si è lasciato condannare ingiustamente e inchiodare su
una croce. Coloro che erano venuti nel giardino di Getsemani per arrestarlo,
quando disse loro “Sono io”, “indietreggiarono e caddero a terra” (Giovanni
18:6). Gesù non ha combattuto, ma si è offerto volontariamente. Sulla croce gli
hanno gridato: “Salva te stesso se tu sei Figlio di Dio, e scendi giù dalla
croce… Ha salvato altri e non può salvare se stesso!” (Matteo 27:40, 42). Ma
Lui è rimasto sulla croce e senza lamentarsi ha sopportato il disprezzo e le ingiurie in un’apparente debolezza.
Tutto questo è avvenuto perché il trionfo
del bene sul male, dell’amore sull’odio, del perdono sull’offesa, richiedevano necessariamente la morte del
Salvatore (Luca 24:26). La vittoria sul diavolo doveva passare attraverso
quell’abbassamento totale; è così che la vittoria è stata totale e definitiva.
Gli uomini “andarono ad assicurare il sepolcro, sigillando la pietra e
mettendovi la guardia” (Matteo 27:66), ma nonostante tutte le precauzioni
prese, tre giorni dopo la tomba fu trovata aperta e Gesù non c’era più. Egli è
stato “dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità
mediante la risurrezione dai morti”
(Romani 1:4).
La gloria di Gesù Cristo, nel Suo
abbassamento volontario, tocca profondamente i nostri cuori e ci attacca a Lui.