“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” Matteo 11:28.
“Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!” Matteo 25:41.
Venite a me...Andate via da me...
E' la stessa bocca che pronuncia queste due parole, ma non nel medesimo momento.
La prima frase risuona oggi. Essa si rivolge a tutti coloro che sono affaticati e carichi.
Che cosa affatica l'uomo? Il peccato e le sue conseguenze.
L'appello del Salvatore è rivolto esclusivamente ai peccatori, ma a tutti i peccatori: Venite a me, voi tutti. Quale strane persone ricerca il Figlio di Dio. Si capirebbe se dicesse Venite a me, voi giusti; andatevene peccatori. Ma di giusti in questo mondo non ve ne sono. “Non c'è nessun giusto, neppure uno...Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti” Rom. 3:9-1.
Venire a Lui significa trovare ciò che Egli dona: il riposo dell'anima, la liberazione dalla schiavitù del peccato, la consolazione da ogni pena e una speranza eterna. E' Lui che chiama senza chiedere niente in cambio e mi offre la sua gioia e la sua felicità. Una felicità per la quale ha pagato un prezzo inimmaginabile, donando la sua propria vita per potermela donare.
Domani la parola non sarà più al Salvatore, ma al giudice. Si tratterà della stessa persona, la stessa voce. Ma il linguaggio sarà cambiato: Andate via da me nel fuoco eterno.
Vicino o lontano questa è la differenza. Lontano da colui che è la vita e la luce, regneranno la morte e le tenebre. Lontano da colui che dà il riposo e la felicità, si trovano tormenti e disperazione. Rifiutare oggi il suo invito equivale a scegliere domani e per sempre il pianto e dello stridor dei denti nel quale si troveranno anche Satana e i suoi angeli.
