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venerdì 31 dicembre 2021

L'ultimo a morire

Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Galati 2:20).


Sapete che cosa muore per ultimo nell'uomo? E' l'amor proprio.

L'amor proprio secondo il dizionario è il sentimento che si ha della propria dignità, del proprio valore. La vanità e l'orgoglio sono i suoi parenti prossimi, l'egoismo e il proprio interesse sono i suoi figli. E' l'io, imbevuto della sua propria importanza, che fa della sua persona il centro dell'universo, come lo esprimono le due parole: amor proprio.

Alla luce della Parola di Dio, l'amor proprio è condannato nella sua definizione stessa. Il sentimento della nostra importanza esclude quello della gloria di Dio e l'onore dovuto al Signore Gesù soltanto.

“Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo?” Giovanni 5:44.

Nel cuore, l'amore di se prende necessariamente il posto dell'amore per Dio e per il prossimo.

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio (1Giov. 4:7).

Se uno dice: Io amo Dio, ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto (ver. 20).

In un credente l'amor proprio non dovrebbe essere ciò che muore per ultimo. Al contrario, questo avviene all'inizio quando ha coscienza della propria indegnità e si comprende di essere morti con Cristo, il credente è chiamato a manifestare la vita divina: umiltà, disinteresse, amor fraterno, amore e gloria data al Signore solo.