Il Suo giardino
“Sorgi, vento del nord, e vieni, vento del sud! Soffiate sul mio giardino, perché se ne spandano gli aromi! Venga l’amico mio nel suo giardino e ne mangi i frutti deliziosi” (Cantico dei cantici 4:16).
L’ “Amico” del Cantico dei Cantici può rappresentare una bella immagine di Cristo.
Inoltre, esaminando la descrizione del Suo giardino, possiamo scoprire in figura le cose eccellenti che Cristo trova nella Sua sposa celeste e apprendiamo, allo stesso tempo, quello che l’amore di Cristo ricerca nel cuore di coloro che compongono questa sposa.
Notiamo innanzitutto che il Diletto parla sempre del “mio giardino” così come questa fidanzata si compiace di riconoscere che è il “Suo giardino”. “Sorgi vento … soffiate sul mio giardino” dice il Diletto e la fidanzata risponde: “Venga l’amico mio nel suo giardino”. In risposta, l’Amico dice: “Sono venuto nel mio giardino” (5:1). L’applicazione è evidente: il Signore reclama il nostro cuore per Se stesso. “Figlio mio dammi il tuo cuore”, leggiamo in Proverbi 23:26.
Non è solo il nostro tempo, non sono le nostre capacità ed i nostri servizi che il Signore vuole; Egli reclama prima di tutto i nostri affetti. Noi possiamo donare tutti i nostri beni ai poveri ed i nostri corpi ad essere arsi, ma senza l’amore questo non ci sarà di alcun profitto (1 Corinzi 13:3). Il Signore ci dice ancora oggi “dammi il tuo cuore”.
Il giardino deve essere il Suo giardino, ma ancor più, se il Signore vuole il nostro cuore perché sia un giardino per il Suo piacere, il nostro cuore deve avere i caratteri di un giardino secondo i Suoi pensieri.
Un giardino serrato
“O mia sorella, o sposa mia, tu sei un giardino serrato, una sorgente chiusa, una fonte sigillata. I tuoi germogli sono un giardino di melagrani e d’alberi di frutti deliziosi, di piante di cipro e di nardo; di nardo e di croco, di canna odorosa e di cinnamomo, e di ogni albero da incenso; di mirra e d’aloe, e di ogni più squisito aroma. Tu sei una fontana di giardino, una sorgente d’acqua viva, un ruscello che scende giù dal Libano” (Cantico dei Cantici 4:12-15).
Leggendo questa bella descrizione del giardino del Signore, notiamo cinque caratteri degni di rilievo che presentano, in figura, quello che il Signore vorrebbe trovare, per Lui, nei nostri cuori. In primo luogo il giardino del Signore è un giardino serrato. Secondo è un giardino annaffiato con la sua sorgente chiusa e con la sua fonte sigillata. Terzo è un giardino fertile, un giardino di melagrani e di frutti squisiti. Quarto è un giardino profumato con tutti gli alberi da resine e tutti i principali aromi. Infine, è un giardino rinfrescante da cui sgorga una sorgente d’acqua viva e i profumi dei suoi aromi si spandono attorno e verso il mondo.
Un giardino serrato. Se il nostro cuore deve essere visto come un giardino per il piacere del Signore, questo deve essere un “giardino serrato”. Questa immagine ci parla di un cuore separato dal mondo, preservato dal male e santificato per il Signore.
Nell’ultima preghiera del Signore non scopriamo il desiderio del Suo cuore che il Suo popolo sia come “un giardino serrato”? Lo udiamo dire al Padre che i Suoi sono un popolo separato: “non sono del mondo, come io non sono del mondo”. Egli desidera che siano un popolo preservato: “non prego che tu li tolga dal mondo ma che tu li preservi dal maligno”; ma al di sopra di tutto, prega perché siano un popolo santificato: “santificali nella verità” (Giovanni 17:14-17).
Se la “cintura della verità” (cfr. Efesini 6:14) non custodisce i nostri affetti ed i nostri pensieri, i nostri spiriti saranno facilmente distratti dalle cose di questo mondo! Allora il nostro cuore cesserà di essere un giardino serrato.
Una sorgente, una fontana
"O mia sorella, o sposa mia, tu sei un giardino serrato, una sorgente chiusa, una fonte sigillata” (Cantico dei cantici 4:12)
Un giardino annaffiato. Il cuore santificato per il Signore avrà la sua sorgente nascosta per rinfrescarsi e gioire. Questo sarà un giardino con una “sorgente chiusa” e una “fonte sigillata”. Una sorgente è una riserva infinita. La fontana fa scaturire l’acqua che proviene dalla sorgente. Il profeta può dire che colui che cammina secondo i pensieri dell’Eterno sarà come: “un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai” (Isaia 58:11). Il Signore si è offerto di dare alla donna del pozzo di Sicar dell’acqua viva, un’acqua che sarebbe stata, nel credente, “una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna” (Giovanni 4:14). Il mondo dipende, per le sue gioie passeggere, dalle circostanze che vi sono intorno, ma il credente ha una sorgente di gioia interiore: la vita nascosta vissuta nella potenza dello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo, sorgente di vita, risponde a tutti i nostri bisogni spirituali e ci guida in “tutta la verità”. Come fontana di vita, fa si che il nostro cuore sia occupato di Cristo nel cielo. Il Signore ha detto: “lo Spirito della verità che procede dal Padre egli testimonierà di me” (Giovanni 15:26). Testimonia di Cristo nel nuovo posto che Egli occupa nella gloria. Così, come sorgente, egli ristora le nostre anime per mezzo della verità e, come fontana che fa zampillare l’acqua proveniente da questa sorgente, unisce i nostri cuori a Cristo.
Ricordiamoci, però, che la sorgente da cui scaturisce la benedizione è una “sorgente chiusa” e la fontana è “sigillata”. Tutto questo non ci ricorda che la sorgente delle benedizioni del cristiano è, per il mondo, “chiusa” ed è totalmente separata dalla carne? Qualche volta noi possiamo essere occupati delle cose della carne e possiamo incamminarci verso il mondo; ci renderemo presto conto di aver rattristato lo Spirito Santo (cfr. Efesini 4:30), e che il nostro cuore, invece di essere un “giardino annaffiato”, non sarà che un terreno incolto, secco e sterile.
Frutti e profumi
"I tuoi germogli sono un giardino di melagrani e d’alberi di frutti deliziosi, di piante di cipro e di nardo; di nardo e di croco, di canna odorosa e di cinnamomo, e di ogni albero da incenso; di mirra e d’aloe, e di ogni più squisito aroma” (Cantico dei cantici 4:13-14)
Un giardino fertile. La “sorgente” e la “fontana” (v. 12) trasformano il giardino del Signore in un giardino fertile, un “giardino di melagrani” e di “frutti deliziosi”. Lo Spirito produrrà liberamente il suo frutto nel nostro cuore. Paolo ci dice che questo frutto è “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo” (Galati 5:22-23). Questo frutto prezioso dello Spirito è la riproduzione dei caratteri di Cristo nel credente. La fontana, alimentata dall’acqua della sorgente, ci occupa di Cristo e dei caratteri eccellenti e, contemplando la gloria del Signore, “siamo trasformati nella sua stessa immagine di gloria in gloria” (2 Corinzi 3:18).
Un giardino profumato. Il giardino del Signore non è un giardino solo pieno di frutti preziosi, ma un giardino pieno di aromi da cui si levano gradevoli profumi. Nelle Scritture, il frutto ci parla dell’eccellenza di Cristo, mentre gli aromi, con i loro profumi, parlano dell’adorazione di cui Cristo è l’oggetto. Nell’adorazione non c’è il pensiero di ricevere delle benedizioni da parte di Cristo, ma di portare a Cristo l’omaggio del nostro cuore. Quando i magi sono arrivati dall’oriente, alla presenza di un fanciullino, si prostrarono e gli resero omaggio. Poi gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra (Matteo 2:11). Quando Maria unse i piedi del Signore con “una libbra d’olio profumato, di nardo puro, di gran valore” (Giovanni 12:3) è rimasta ai Suoi piedi per donarGli quello che aveva preparato. Rese così l’adorazione di un cuore pieno dei sentimenti della Sua perfezione.
Una sorgente d’acqua viva
“Tu sei una fontana di giardino, una sorgente d’acqua viva, un ruscello che scende giù dal Libano” (Cantico dei cantici 4:15).
Un giardino dissetante. Il Signore vorrebbe che il Suo giardino fosse una sorgente dissetante per il mondo intorno ad esso, un giardino da cui scaturisce dell’acqua viva. Questo può parlarci del credente in cui abita lo Spirito Santo come di una sorgente di benedizione per un mondo pieno di bisogni. Egli dice: “fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Giovanni 7:38).
Così apprendiamo dal Cantico dei cantici che il Signore desidera veramente possedere il nostro cuore come un giardino di delizie per Lui. Lui sta alla porta del nostro cuore e bussa, perché desidera entrarci e abitarci. Se siamo lenti a lasciarlo entrare potrà dire come l’Amico: “Sorgi, vento del nord, e vieni, vento del sud! Soffiate sul mio giardino, perché se ne spandano gli aromi!” (v. 16a). Egli può permettere delle circostanze contrarie, delle prove, delle pene, per avvicinarci a Sé affinché possiamo dire: “venga l’amico mio nel suo giardino” (v. 16b).
Se noi gli apriamo, faremo l’esperienza della verità delle Sue stesse parole: “se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me” (Apocalisse 3:20). È nello stesso spirito che l’Amico parla alla sua fidanzata. Lei dice: “venga l’amico mio nel suo giardino” e lui subito risponde: “sono venuto nel mio giardino, o mia sorella, o sposa mia; ho colto la mia mirra e i miei aromi; ho mangiato il mio favo di miele” (Cantico dei cantici 5:1). Il cuore che si aprirà all’adorazione verso Cristo diventerà una sorgente in benedizione per il mondo che lo attornia.
Tradotto e adattato da Le Seigneur est proche