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mercoledì 30 novembre 2022

Le Sue mani forate

I Giudei lapidavano i condannati a morte; i Romani crocifiggevano gli schiavi. Il Salmo 22:16 aveva preannunciato nella visione di Gesù sulla croce: "M'hanno forato le mani e i piedi".

Zaccaria 13:6 predice: "Che sono quelle ferite che hai nelle mani? Egli risponderà: Sono le ferite che ho ricevuto nella casa dei miei amici".

Gli uomini hanno posto fine al ministero di grazia dell'Uomo Cristo Gesù inchiodando quelle mani che avevano compiuto tanti miracoli e portato tante benedizioni, e inchiodando quei piedi che, infaticabili, avevano percorso le vie della Galilea e della Giudea, da Nazaret a Gerusalemme.

In Matteo 27:28-29 leggiamo che Gli mettono addosso un manto scarlatto, sul capo una corona di spine e una canna nella mano destra. Pilato voleva presentarlo così al popolo. Egli dice in Giovanni 19:2-4: "Ecco, ve lo conduco fuori"; ma la Parola ispirata aggiunge: "Gesù dunque uscì". Nessuno Lo costringeva; Egli dava volontariamente la propria vita (Giovanni 10:18). Mai Pilato avrebbe potuto farLo uscire contro la Sua volontà.

"Presero dunque Gesù ed egli, portando la sua croce, venne al luogo detto del teschio, che in ebraico si chiama Golgota, dove lo crocifissero, assieme a due altri, uno di qua, l'altro di là, e Gesù nel mezzo" (Giovanni 19:17-18). I vangeli non ci danno nessuna descrizione particolareggiata della crocifissione.

Le mani del crocifisso hanno attirato l'attenzione dei discepoli. Quando ha rotto il pane nel villaggio di Emmaus, si può pensare che i due discepoli abbiano potuto vedere le Sue mani, anche se ciò non è scritto. Ma quando appare ai Suoi nella camera alta, dice loro: "Guardate e mie mani e i miei piedi, perché sono proprio io ... E, detto questo, mostrò loro le mani e i piedi" (Luca 24:39-40).

Quando si presentò ai discepoli riuniti, è detto in Giovanni 20:19-20, che "mostrò loro le mani e il costato". Le Sue mani e il Suo costato ricordavano le sofferenze inflitteGli dagli uomini; quelle ferite da cui era uscito il sangue e che ci parlano di tutte le sofferenze sopportate per la nostra salvezza.

Toma, uno dei dodici, diffidente, non voleva credere ai suoi fratelli che gli raccontavano della risurrezione di Gesù; voleva mettere la “sua mano nel suo costato". Ma quando, otto giorni dopo, Gesù appare di nuovo, gli dice: "Porgi qua il dito e vedi le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato". Non è detto che Toma l'abbia fatto, ma egli dichiara pentendosi: "Signor mio e Dio mio!". E il Signore aggiunge: "Beati quelli che non han visto e hanno creduto" (Giovanni 20:25-29).

Al momento di lasciare i Suoi discepoli "alzate in alto le mani li benedisse" (Luca 24:50).

Il Salvatore dice delle Sue pecore: "Nessuno le rapirà dalla mia mano" (Giovanni 10:28).

"Egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro" (Ebrei 7:25).