Nell’afflizione… la tua parola mi fa vivere.
Salmo 119:50
Le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio
cuore.
Geremia 15:16
La Parola di Dio imparata a memoria
All’inizio del 20° secolo, Russel Morse, missionario in
Cina, fu arrestato dalle autorità e imprigionato per due anni. Gettato in una
minuscola cella d’isolamento, privato di ogni contatto con l’esterno, visse
senza la sua Bibbia né alcun altro libro. Il cibo gli era introdotto attraverso
una feritoia della porta due volte il giorno. Restò in queste condizioni per
tutto quel tempo, non udendo né vedendo nessuno, ignorando persino se qualcuno
sapesse che era ancora vivo e dove si trovava.
Più tardi disse che avrebbe sicuramente perso la ragione
se non fosse stato in grado di ricordare dei versetti della Bibbia che aveva
imparato a memoria nel passato. La ripetizione di quei passi delle Scritture
manteneva vivo il suo spirito. Dio, certamente, non lo avrebbe abbandonato, ma
che conforto per lui poter attingere
ogni istante nelle risorse della Parola di Dio, conservate nella sua
memoria!
Noi che abbiamo il privilegio e la libertà di possedere
la Bibbia, abbiamo pensato che cosa ci succederebbe se, per qualche motivo,
dovessimo esserne privati? Abbiamo un bisogno costante e assoluto che questa
Parola rimanga con noi. Approfittiamo di questo tesoro che Dio ci ha
conservato. Consultiamola giornalmente con interesse e preghiera; impariamo a
memoria dei versetti. Essa ha la potenza di imprimersi nella nostra anima e
nella nostra mente per nutrirci della persona di Cristo che è al centro dei
pensieri e della rivelazione di Dio.