Giosia… mentre era ancora ragazzo, cominciò a cercare il Dio di Davide suo padre.
2 Cronache 34:1, 3
Dio… ricompensa tutti quelli che lo cercano.
Ebrei 11:6
Il re Giosia: il suo impegno
Leggiamo
l’Antico Testamento
La storia del re Giosia (650 anni circa avanti Cristo)
offre ai cristiani di oggi l’esempio di una vita felice, consacrata a Dio.
Molto giovane, Giosia succede al padre Amon che morì assassinato dai suoi servi
e la cui vita fu un susseguirsi di disubbidienze a Dio. Giosia conobbe anche
suo nonno Manasse che, dopo essere stato infedele a Dio, si era pentito e
l’aveva onorato nella vecchiaia. Quale di questi esempi sceglierà il giovane
re? E’ scritto che decise di fare “ciò
che è giusto agli occhi del SIGNORE… senza scostarsene né a destra né a
sinistra” (2 Cronache 34:1, 2). Aveva sedici anni.
Abbiamo anche noi questo desiderio di attaccarci a Gesù,
nostro Salvatore, di conoscerlo sempre meglio? Abbiamo desiderio di conoscere
la Parola di Dio? Di parlargli con la preghiera?
Giosia vede che il popolo che lui governa ha abbandonato
Dio e si è dato agl’idoli, e comprende la sua responsabilità di dare l’esempio
con un forte impegno personale. A dodici anni “cominciò a purificare Giuda e
Gerusalemme dagli idoli… dalle immagini scolpite” (34:3-5). Come ha fatto lui,
impegniamoci a eliminare dalla nostra vita tutto quello che occupa il posto che
spetta al Signore.
Qualche anno dopo, Giosia riparò la casa dove si adorava
il vero Dio. Desideriamo anche noi il bene della Chiesa del Signore, questa “casa
spirituale” (1 Pietro 2:4-5) costituita da tutti i veri credenti?