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giovedì 19 marzo 2015

19 Marzo

Anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell'invidia, odiosi e odiandoci a vicenda. Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per tutti gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste... ma per la sua misericordia.
Tito 3:3-5

Amabile o amato?

Non illudiamoci sulla nostra condizione morale davanti a Dio. Lui che vede fino al fondo del nostro cuore denuncia i nostri difetti. Ma anzitutto Dio dichiara che ci ama e ci perdona quando riconosciamo il male che è in noi. Se potessimo essere perdonati in virtù della nostra amabilità o per qualche nostro merito, la morte di Gesù Cristo per noi non sarebbe stata necessaria.
Dio ha scelto di amarci per ciò che Egli stesso è, indipendentemente dal nostro valore naturale. Il perdono che ci concede è il puro risultato della sua grazia. Noi lo riceviamo gratuitamente senza poter fare valere alcuna giustizia personale.
Il paradosso dell'Evangelo è che, benché noi non siamo amabili, ma anzi propensi al male, Dio ci ama e ci perdona. Ecco l'insegnamento che risalta dalla Bibbia, ecco il messaggio, così forte, della morte di Cristo e della sua risurrezione.
Noi dobbiamo andare a Dio così come siamo, abbandonando ogni pretesa. Il credente può dire: "Per Dio io non sono una persona amabile, né degna, né perdonabile, ma Cristo mi ha amato ed è morto per me!" Allora la vita cristiana si orienta sulla sua persona, perché lui solo è amabile, lui solo è ammirabile!