È stabilito che gli uomini muoiano una volta
sola, dopo di che viene il giudizio.
Ebrei 9:27
Chi crede nel Figlio ha vita eterna, che
invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane
su di lui.
Giovanni
8:24
Una scelta da fare (II)
"Se un
albero cade verso il sud o verso il nord, dove cade, là rimane"
(Ecclesiaste 11:3). La morte è una scadenza ineluttabile, ed è altrettanto
certo che la destinazione di chi muore è stabilita in maniera definitiva nel
momento in cui l'anima lascia il corpo.
Quelli che muoiono nel Signore son quelli che
hanno accettato il mezzo di salvezza offerto da Dio. Si sono riconosciuti
peccatori e hanno creduto che Gesù
Cristo ha subito al posto loro il giudizio divino. La promessa di Gesù è
per loro: "In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede
a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è
passato dalla morte alla vita" (Giovanni 5:24). Il loro corpo aspetta allora
"la prima risurrezione; su di loro non ha potere la morte seconda"
(Apocalisse 20:6).
Gli altri,
che rifiutano la grazia di Dio, muoiono nei loro peccati. Per loro non rimane
che "una terribile attesa del giudizio" (Ebrei 10:27). Nella parabola
di Luca 16:19-31 troviamo una descrizione sommaria ma impressionante della
condizione dell'essere umano dopo la morte. Gesù mostra senza equivoco che la situazione è allora fissata per sempre:
"fra voi e noi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero
passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi" (Luca 16:26).
Ognuno è
posto di fronte a una domanda determinante: Dove desideri passare l'eternità?
Una tua risposta chiara a questo quesito stabilirà il tuo futuro eterno.